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Riaperture, nuova bozza della Regione per i settori più colpiti. Pica: "Colpo mortale per la ristorazione"

Mascherina e sanificazione si aggiungono alla possibilità di accesso dei clienti nelle attività, novità anche nel settore della ristorazione: ecco la sintesi della Bozza della regione Lazio

È stata redatta e pubblicata la Bozza della Regione Lazio riguardante le “Linee Guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative”. Nel documento sono state definite alcune delle più urgenti misure necessarie per permettere la ripartenza delle attività più segnate dalle continue chiusure, le quali concederanno l’accesso della clientela all’interno dei locali. Dalla ristorazione alle palestre per la riorganizzazione delle attività lavorative: arrivano le nuove misure anti contagio per i settori più colpiti. “Il documento- si legge- individua i principi di carattere generale per contrastare la diffusione del contagio, quali norme igieniche e comportamentali, utilizzo dei dispositivi di protezione, distanziamento e contact tracing”.

Rimangono anche nel settore della ristorazione, come negli altri ambiti, l’uso della mascherina, l’igienizzazione delle mani e la distanza sociale. “Per la ristorazione romana – a detta di Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio- sarà il colpo mortale", poichè secondo Pica "Il distanziamento di 2 metri è fortemente penalizzante per le imprese della ristorazione”. Nel dettaglio la Bozza della Regione definisce tutti i comportamenti che le attività della ristorazione dovranno rispettare; esercizi come: ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nuove prassi previste anche per l’attività di catering.

Le misure nella ristorazione

Le misure riportate potranno consentire lo svolgimento del pranzo e della cena e consentiranno il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio “purché integrate con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”. Sarà obbligatorio esibire un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione, anche in lingua straniera. Continua anche il mantenimento delle colonnine per l’igienizzazione delle mani per la clientela e il personale presso punti strategici del locale, come in prossimità dei servizi igienici i quali, secondo quanto riportato dovranno essere puliti e igienizzati più volte al giorno. Inoltre, come da prassi ormai, bisognerà continuare ad adottare misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze.

Riguardo i posti a sedere

Per quel che concerne gli esercizi che dispongono di sale per la consumazione, anche qui continuano ad essere valide le precedenti norme anti contagio, la bozza invita a privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. “In tali attività-si legge- non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere, disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), dopo le 14, consentire solamente la consumazione al tavolo,  i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo, favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere, al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici”.

Esercizi di ristorazione d’asporto

“Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione. Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.  Per la consumazione al banco assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 2 metri tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale”.

Buffet e self-service

Sarà consentita anche la modalità buffet, con particolari misure che prevedono la somministrazione soltanto da parte del personale incaricato, esclusa per i clienti la possibilità di toccare quanto esposto. Anche qui distanziamento e mascherina, lo stesso varrà per la  modalità self-service per la quale si specifica: “Può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali; dovranno essere altresì valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet”.

Igienizzazione ambienti e ricircolo dell’aria

Anche qui permane l'uso della mascherina e sanificazione delle mani,  “Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti, prima di ogni servizio al tavolo”. Riguardo gli ambienti si dovrà favorire il ricambio d’aria negli locali interni. “In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna.-  si legge nella bozza-  Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria”.

Inoltre riguardo la postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche, come quelle già in uso nei locali commerciali in alternativa si dovrà indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. Per prevenire ulteriormente la possibilità di contagio attraverso il contatto diretto la regione indica di “favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo”.

Materiali comuni

“È consentita la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell’utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani. -secondo quanto riporta il documento - Sono consentite le attività ludiche che prevedono l'utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio carte da gioco), purché siano rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi”.

 La critica di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio

le misure sembrerebbero mettere in difficolta, ancora una volta, i ristoratori. Secondo quanto riportato in una nota dal presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio: “In merito alle riaperture di bar e ristoranti, apprendiamo che la bozza relativa alle linee guida stilata dalle Regioni, e che sarà sottoposta al Governo, prevede che nei locali al chiuso vengano rispettati i due metri di distanza, e all’aperto un metro. Francamente, riteniamo che la proposta di lasciare all’interno il distanziamento di 2 metri sia fortemente penalizzante per le imprese della ristorazione.- secondo quanto dichiara Pica- E’ legittimo pensare, peraltro, che con questa nuova restrizione i protocolli governativi fatti applicare fino ad oggi ai ristoranti siano sbagliati. Vuol dire forse che i locali non sono in sicurezza? Applicare il distanziamento di 2 metri significa ammettere che il Governo ha sbagliato. E cosa dovremmo dire allora dei mezzi di trasporto pubblico dove i viaggiatori sono ammassati su bus, treni e metropolitane e dove i Nas hanno riscontrato tracce di Covid addirittura sugli autobus già sanificati?

Come Fiepet-Confesercenti riteniamo ingiustificata questa nuova misura anti Covid e ne discuteremo sui tavoli istituzionali a partire con il presidente della Regione Lazio Zingaretti. Se questa è la linea, altro che riaperture...per la ristorazione romana sarà il colpo mortale”.

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