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"Tutti insieme per manifestare contro le chiusure": i ristoratori preparano la protesta dopo Pasqua

Il 6 aprile a Piazza di Spagna le associazioni a sostegno del settore della ristorazione manifesteranno contro le chiusure. Annunciata per il 7 aprile l'apertura di locali, pub, pizzerie e ristoranti in segno di protesta alle decisioni governative

"Saremo tutti insieme per manifestare contro le chiusure e contro il ministro Speranza che, di fatto, ha portato a fine vita il tessuto produttivo del nostro Paese, costituito dalle piccole imprese". A parlare è Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, movimento imprese ospitalità, che il prossimo 6 aprile insieme a Movimento Io AproLa Rete delle Partite IvaApit Italia e Pin manifesteranno a Piazza di Spagna, per chiedere a gran voce lo stop delle restrizioni governative sui ristoratori.

La protesta

Una manifestazione che ha l'obiettivo di "Coinvolgere anche gli imprenditori indecisi", puntualizza Bianchini annunciando inoltre l’apertura del 7 aprile di ristoranti, bar, pub e pizzerie in segno di protesta "qualunque siano le decisioni del governo centrale".

Un 'ultimatum', dopo l'ultima zona rossa e le restrizioni previste nel periodo pasquale, che hanno dato al settore della ristorazione l'ennesimo colpo. Tantissime le chiusure, soprattutto di locali del centro storico, che a stento hanno cercato di tamponare le perdite, fino alla decisione di tirare giù le serrande. "Dal 25 ottobre con aperture a singhiozzo e zone rosse ci troviamo in una situazione drammatica: sfratti, bollette da pagare e costi fissi da affrontare con il minimo delle entrate.- continua- Assolutamente incomprensibile questo accanimento nei confronti dei ristoratori". 

In attesa della nuova ordinanza

Dopo la Pasqua blindata, si fa appello alla nuova ordinanza del 7 aprile: "Siamo in attesa della nuova ordinanza, dove si dovrà decidere il da farsi - spiega Bianchini - noi stiamo cercando di premere sulle decisioni, affinché ci venga concesso di ritornare a dei ritmi lavorativi normali, il 7 aprile apriremo ai clienti, salvo una presa di posizione del governo, un segnale importante, che fermi gli sfratti". Chiesto infine un piano decisionale che preveda restrizioni studiate in base ai numeri del territorio, che non si riversi in modo totale sulla regione, "chiediamo di non chiudere più regioni intere-conclude- ma di agire tramite chiusure selettive".

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