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"Rigenerare le persone unendo profit e non profit, il nostro modello per l'economia post Covid dell'Europa"

Un'esperienza nata un po' per caso, sotto la spinta dei movimenti di solidarietà nei primi mesi della pandemia. E che adesso è diventata un contenitore di iniziative che abbracciano imprese sociali e un colosso come Leroy Merlin. Come ci spiega Luca Pereno

Rigenerare le vite delle persone, oltre che le economie, e cambiare approccio, iniziando a vedere la disabilità come un valore aggiunto e non un ostacolo alla produttività. Sono i concetti su cui si struttura Rigeneriamo, la società benefit nata dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco, l’Associazione Bricolage del Cuore, l’impresa sociale ConVoi Lavoro, la Cooperativa Liberitutti con il sostegno di Leroy Merlin, che punta ora ad inserire nei negozi Leroy Merlin giovani disabili come operatori.Ma andiamo per gradi. Come ci spiega Luca Pereno, Coordinatore Sviluppo Sostenibile Leroy Merlin Italia e presidente dell’Associazione Bricolage del Cuore, la pandemia ha accelerato il processo che ha portato alla luce Rigeneriamo. “Sotto la pandemia ho partecipato alle azioni di volontariato del Comune di Torino, consegnando i pacchi alle persone in maggiore necessità, e incontrando queste persone, che a volte vivono in case molto brutte, degradate, in periferia, ho pensato che se non si dà loro un lavoro, una speranza, una autonomia economica, sì, potremo continuare ad andare a dipingergli la casa e a mettergliela in maniera decorosa perché il bello è diritto di tutti, ma non andremo a impattare in maniera concreta nella loro vita. Da queste riflessioni, a giugno nasce Rigeneriamo. E nasce dal bisogno di generare nuove economie, con l'obiettivo di rigenerare persone, prodotti e perimetri. Ce la siamo immaginata come una grossa scatola dentro cui ci sono tante piccole scatole che corrispondono ai rispettivi progetti”.

Quante realtà fanno parte di Rigeneriamo e come si lega una grande multinazionale come Leroy Merlin?
Rigeneriamo nasce come percorso condiviso, abbiamo deciso di fare un passaggio da ‘lavorare per’ a ‘lavorare con’ e sono entrate nella governance di Rigeneriamo tre associazioni no profit Convoi Lavoro, della Brianza, Agricoltura Capodarco di Roma e LiberiTutti di Torino. Dato che volevamo accelerare, il socio di maggioranza è diventata l'associazione di riferimento di Leroy Merlin Bricolage del Cuore. Quindi Leroy Merlin funge un po' da promotore e sponsor. 

In un anno avete messo in piedi molti progetti….
Sì, nel corso del tempo se ne sono aggiunti altri e vogliamo aggiungerne di altri ancora. Non vogliamo mica fermarci. 

Potresti descriverceli?
Certo. Uno è GeneraAtelier, che è un progetto che coinvolge sartorie sociali. Abbiamo iniziato con LiberiTutti e con Made in Carcere e tutta una serie di sartorie. Abbiamo fatto la produzione per la regalistica di Natale, tra dicembre e gennaio, e attualmente abbiamo messo in commercio delle ‘shopper’ (delle borse di stoffa) e le abbiamo chiamate le Portastorie. L’idea è quella che chi sceglie di portare in giro la borsa diventa un testimonial, quasi come in un social network, che porta in giro il messaggio di Rigeneriamo e la storia raccontata. La prima edizione l'abbiamo dedicata alle ragazze del progetto Nidò che sono le ragazze che hanno contribuito al confezionamento della borsa e che sono ex vittime di tratta. Tutte seguite dalla LiberiTutti.  Un altro progetto è Terra Inclusiva, su Roma. Con Capodarco stiamo creando una rete con altre cooperative e imprese sociali per la produzione di piante aromatiche prodotte in laboratori di inclusione. In questo caso Capodarco ha il VivaIo dove vengono prodotte queste piante e vengono poi vendute ai negozi Leroy Merlin. 

Di fatto, quindi, voi contattate delle cooperative sociali di tipo B per far inserire i loro utenti nei progetti che proponete. E queste cooperative lavorano con voi e continuano a seguire le persone coinvolte.
Sì, giusto. Sulla disabilità abbiamo iniziato un progetto che si chiama i Formidabili per l'inserimento lavorativo di persone affette da autismo, sindrome asperger o sindrome di Down all'interno dei negozi Leroy Merlin. Il progetto prima prevede la formazione specifica per il comitato di direzione sui temi della disabilità, per cambiare approccio e vederla come valore aggiunto e non ostacolo alla produttività. Poi, in maniera volontaria, all'interno del negozio vengono individuati dei colleghi che si propongono come tutor. Questi tutor avranno poi una formazione ulteriore perché poi saranno loro ad accompagnare i ragazzi in questo percorso di inserimento che inizia con il tirocinio. L'obiettivo è che da tirocini possano diventare contratti nel negozio. Inoltre, dai Formidabili è nata anche un'altra attività, che si occupa della cura del verde: affidiamo a cooperative di tipo B che sono coordinate da Rigeneriamo la cura delle aree verdi dei negozi dove è presente il prato da falciare o gli alberi da potare, e vengono fatti questi contratti. A Roma l'abbiamo fatto con Capodarco, a Torino con il Margine, in Lombardia Oikos che ha sede a Bergamo. Il nostro obiettivo è estenderlo agli altri su Lombardia e Bergamo, e abbiamo contatti per il Veneto, Perugia e Ancona. Questo è molto interessante perché è un progetto che permette di coinvolgere persone con disabilità psichiatrica, che magari è più complesso inserire all’interno dei negozia con i tirocini, e stiamo avendo ritorni molto positivi dai negozi che lo stanno sperimentando. Venerdì ero a Moncalieri per una intervista con la responsabile della cooperativa.

Lei diceva che le cose positive sono la rigenerazione di queste persone attraverso il lavoro, una certa autonomia economica e poi anche un ritorno pubblico perché sono persone che non gravano più su sussidi pubblici, quindi c'è un impatto anche sulla comunità. 
La pandemia vi ha spinto a nascere, ma è anche un periodo molto duro. Una realtà come la vostra come la sta affrontando? Abbiamo fatto il primo bilancio e non è proprio negativo, con un risultato totale che è superiore 50 mila euro dove il dato importante è che più di 40 mila euro sono andati nella retribuzione delle persone che abbiamo inviato nei vari progetti e questo secondo me il dato che ci rende più felici. Non solo. C’è anche un risvolto positivo nel calcolo della Co2 emessa: sia a livello di organizzazione che di produzione dei manufatti che abbiamo prodotto distribuito quindi a fronte di quasi 10 tonnellate di emissioni ne abbiamo compensati 15 quindi anche a livello ambientale del cercato di generare un valore positivo. 

Leroy Merlen è una realtà multinazionale, ma Rigeneriamo è una realtà tipicamente italiana, anche per la struttura della società benefit che non si trova in tutti i Paesi dell’UE. Secondo lei è una buona pratica replicabile altrove in Europa?
Secondo me è un modello che è replicabile soprattutto in altri Paesi dove siamo presenti con consegna Leroy. Ovviamente con modalità diverse perché ogni Paese ha le sue caratteristiche anche sensibilità diverse, ma magari si trovano altre formule negli altri Paesi. Secondo me in questa ottica imprenditoriale finalizzata alla generazione non solo di valore monetario, ma umano, potrebbe essere un buono spunto. E’ un modo diverso di fare responsabilità sociale. Noi generiamo molto più valore rispetto al singolo progetto. Nei progetti, sono state coinvolte sette persone nella cura del verde, mentre trenta persone quelle nei progetti tessili e una ventina con gli shopper. Per il progetto Formidabili, si punta all’inserimento di 100-200 persone nei negozi Leroy Merlin. 

Rigeneriamo sarà al centro del primo webinar di EuropaTalk, che si terrà in diretta Facebook il 10 maggio 2021 a partire dalle 9,30 su Today, EuropaToday e RomaToday. Qui maggiori info

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