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Ucraina, in 500mila in fuga dalla guerra: anche Roma fa la sua parte. Il punto in prefettura

Sono partiti, in direzione est Europa i primi pullman carichi di beni di prima necessità raccolti a Roma e destinati ai cittadini ucraini

Più di 500.000 persone sono fuggite dall'Ucraina nei Paesi vicini dall'inizio dell'invasione russa, ha affermato Filippo Grandi, l'alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Il capo dell'Unhcr ha affermato che i suoi team stanno intensificando gli sforzi umanitari in mezzo alle crescenti violazioni dei diritti in Ucraina.

In precedenza, l'alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, aveva affermato che circa 422.000 ucraini erano fuggiti dalla patria, aggiungendo che molti altri sono sfollati all'interno del Paese. Un numero in aumento quindi, che potrebbe crescere ancora di più. Il flusso migratorio, che già sta interessando i paesi confinanti con l'Ucraina, presto potrebbe interessare anche l'Italia, sia per chi vuole ricongiungersi con i propri familiari nel nostro Paese, che per chi sta scappando e vuole iniziare una nuova vita. E su questo fronte, anche Roma farà la sua parte.

Il punto in prefettura

Nella giornata di oggi, secondo quanto apprende RomaToday, in prefettura si terrà il consiglio territoriale per l'immigrazione. L'organismo presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi ha il compito di monitorare, a livello provinciale, la presenza degli stranieri la capacità del territorio di assorbire i flussi migratori. Ancora un numero certo di immigrati che potrebbero raggiungere la Capitale, non c'è. Sarà il Viminale, nelle prossime ore, a dare una indicazione in tal senso alla prefettura che oggi farà il punto anche con i rappresentanti del terzo settore. 

L'obiettivo è quello di non farsi trovare impreparati. Prima di tutto, verrà fatto un quadro logistico della città. In sostanza, verranno delineati i luoghi dove si potranno accogliere gli ucraini in fuga. Non è escluso che, in questa fase, vengano coinvolti alberghi e residence che, nella fase più dura della pandemia, si erano trasformati in covid hotel. Inoltre, si capirà fin da subito quali saranno le associazioni e gli enti che saranno in grado di gestire i rifugiati e come. 

Quindi si tratterà di capire anche come gestire la questione burocratica. Anche in questo caso, la prefettura dovrà attendere le linee guida del Viminale. È probabile che gli ucraini in arrivo a Roma, potrebbero avere una sorta di linea diretta per essere registrati avviando quindi un canale preferenziale per il permesso di soggiorno.

Le mosse di comune e regione

Nel frattempo il sindaco Roberto Gualtieri ha fatto sapere di aver già messo in piedi una task force operativa. Il gruppo di lavoro sarà coordinato dall'assessora alle politiche sociali Barbara Funari e sarà composto tra gli altri dal delegato alla sicurezza Mario Mei e dal delegato alle politiche per l'integrazione e immigrazione Marco Pacciotti. Nel corso della prima riunione della task force si è decisa l'immediata attivazione del circuito sistema accoglienza e integrazione per i profughi, la verifica con gli operatori del settore ricettivo della disponibilità di possibili sistemazioni, l'apertura di un tavolo con tutte le associazioni di volontariato. La task force si aggiornerà quotidianamente.

Il tema sarà quindi trattato a palazzo Valenitni, con il prefetto Piantedosi che indicherà le linee guida operative da seguire in base anche al numero di immigrati in arrivo. Anche la Regione si è già mossa. Il sistema sanitario del Lazio è allertato "qualora ci fosse bisogno di ospitare pazienti provenienti dall'Ucraina. In attesa delle indicazioni del governo, la sanità del Lazio è pronta", ha detto l'assessore alla sanità laziale Alessio D'Amato.

Dopo le iniziative di raccolta cibo e medicine, con i primi pullman carichi di beni di prima necessità raccolti a Roma e già partiti per aiutare la popolazione ucraina e le manifestazioni in città, da Castro Pretorio fino a piazza Santi Apostoli, passando per la fiaccolata per la pace, anche le istituzioni si sono messe al lavoro per farsi trovare pronte. 

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