rotate-mobile
Attualità

A Ostiense il capolinea di un corridoio umanitario lungo 2.000 chilometri

Da giorni in piazzale 12 Ottobre 1492 si avvicendano pullman che arrivano con a bordo rifugiati ucraini e ripartono carichi di generi di prima necessità

Un pullman è arrivato nella notte tra giovedì e venerdì, a bordo una cinquantina di persone che per oltre 24 ore hanno viaggiato attraversando Stati e frontiere, lasciandosi alle spalle la devastazione della guerra e in alcuni casi anche gli affetti più cari e le cose più preziose.

Oltre 2.000 chilometri per cercare la salvezza in Italia, destinazione finale piazzale 12 Ottobre 1492, a Ostiense. Il tempo per loro di scendere e prendere contatti con chi li ha aiutati a trovare una sistemazione, e sono partite le operazioni per riempire il vano di carico di cibo, abiti e altri generi di prima necessità.

Un piazzale di Ostiense il punto di arrivo di decine di rifugiati

Una volta riempito, ripartirà alla volta dell’Ucraina per ripetere la stessa procedura e consentire ad altri rifugiati di attraversare il confine e raggiungere un luogo sicuro. Alle 11 di venerdì mattina, nel piazzale di Ostiense diventato la destinazione finale di un corridoio umanitario che si snoda per migliaia di chilometri, ci sono cinque persone a caricare il pullman.

Parlano in ucraino, si scambiano frasi brevi, secche, per coordinarsi, concentrati sul compito di riempire il vano di carico per farci stare quante più cose possibile e ottimizzare spazi e tempi. Ogni tanto dal cancello entrano persone che appoggiano sull’asfalto borse stracolme e scatoloni, altri arrivano con le auto e svuotano il bagagliaio: “Ho già portato dei vestiti sabato scorso, voglio dare quanto più aiuto possibile - spiega un pensionato che vive in zona - Mi hanno detto che hanno bisogno di cibo adesso, non di vestiti. Mi organizzerò per portarlo”.

Venerdì mattina era atteso un altro pullman con un’altra cinquantina di persone partito giovedì, ma il viaggio non è andato secondo i piani e poco dopo le 9 i referenti sono stati informati che il mezzo aveva da poco superato il confine con l’Ungheria: “Sono ancora in viaggio, impiegheranno almeno altre 15 ore - spiega uno dei volontari presenti nel piazzale - Adesso non possiamo fare altro che caricare il pullman e attendere che arrivi il successivo. Gli imprevisti sono tantissimi, bisogna tenere conto anche del meteo: ci adeguiamo a seconda delle informazioni che ci arrivano”.

La task-force del Comune di Roma: numero verde gratuito e hub di accoglienza

Chi arriva a Roma in questi giorni sale su quei pullman senza avere certezze su cosa troverà. A coordinare i viaggi, partenze e arrivi, è la comunità ucraina della Capitale, che si impegna ad aiutare i rifugiati a riunirsi con amici e parenti che hanno dato ospitalità o a trovare sistemazioni provvisorie tramite le comunità religiose e l'ambasciata. Il 3 marzo inoltre il Comune di Roma ha aperto un hub di assistenza e sostegno ai rifugiati ucraini, gestito da una task force che coordina il lavoro di circa 30 associazioni e che punta a diventare un riferimento per tutti coloro che arrivano dalla zona di guerra.

"Si raccomanda ai rifugiati forzati ucraini di contattare il centro per qualsiasi problema - spiega la parrocchia di Santa Sofia, tramite tra la comunità ucraina e le istituzioni -È attiva una hotline urgente gratuita al numero 900938873. Saranno ampliate le aree di accoglienza del centro, preferendo strutture più adatte alle famiglie. Il centro collaborerà inoltre con gli alberghi, la cooperazione è già coordinata per aumentare l'offerta di 200 posti aggiuntivi Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), mentre le proposte abitative sono avanzate singolarmente dai cittadini italiani".

Il primo camion di aiuti, carico di donazioni raccolte nei giorni scorsi proprio nel piazzale della basilica di Santa Sofia, in via di Boccea, è intanto arrivato a destinazione, a Leopoli. La raccolta prosegue con orario 9-19 da lunedì al sabato,13-19 la domenica. La parrocchia di Santa Sofia ha diffuso una nuova lista di generi necessari, compilata sulla base delle richieste che arrivano direttamente dalle associazioni ucraine, che comprende principalmente farmaci e alimentari non deperibili.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Ostiense il capolinea di un corridoio umanitario lungo 2.000 chilometri

RomaToday è in caricamento