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INCIDENTI STRADALI / Casal Boccone / Via di Casal Boccone, 100

Investito e ucciso sulla "strada maledetta": Riccardo dona i suoi organi e salva cinque vite

A darne notizia la moglie, Maria Elena, nel pieno del suo dolore per la drammatica perdita: "Lui ora vivrà attraverso queste persone"

Un bambino e altre quattro persone, in diverse città d’Italia, vivranno nel ricordo di Riccardo Contreras. Il 47enne investito, e ucciso, la sera di venerdì 18 novembre mentre faceva ritorno a casa dal lavoro, ha donato gli organi. Una “scelta d’amore” come racconta la moglie, Maria Elena, a RomaToday.

“Vivrà in queste persone”

Sono passati quattro giorni da quel drammatico incidente e - com’è comprensibile -  non c’è molta voglia di parlare, tale è la sofferenza: “Per noi sono giorni difficili, un incubo - si limita a dire la moglie di Riccardo, con un filo di voce -. Ma l’unica cosa che voglio dire è che mio marito donando i suoi organi ha dato vita ad altre cinque persone, e mi fa piacere che si sappia”. Tra i riceventi, anche un bambino.

Maria Elena e i suoi tre figli ora sono soli a Roma. Riccardo, operaio di origini peruviane, provvedeva da solo alla sua famiglia. Avevano trovato alloggio all’interno del palazzo occupato di via di Casal Boccone perché in emergenza abitativa. Ed è proprio la comunità che vive all’interno della stabile, al civico 112, che sta provando come può a dare loro una mano.

L’incidente e la protesta

Proprio nella mattinata di ieri, lunedì 21 novembre, alcuni abitanti del palazzo occupato insieme ai residenti di zona, hanno dato vita ad un protesta con tanto di blocco stradale per chiede l’immediata messa in sicurezza della “strada maledetta”. Presidio organizzato proprio sul punto in cui l’uomo ha perso la vita, dopo 48 ore di agonia in ospedale, in via di Casal Boccone. Riccardo la sera in cui è stato investito stava attraversando la strada, intorno alle 18:30, in uno dei punti considerati più pericolosi a causa della velocità con cui vi transitano le auto, la scarsa illuminazione e l'assenza di un semaforo. Trasportato in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea in condizioni disperate, fu stabilita poco dopo la morte cerebrale. Fino al distacco dell'ossigeno, e la dichiarazione di decesso, domenica 20 novembre.

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