Coronavirus, D'Amato: "Riaperture al 100% con 90% di copertura vaccinale"
Le parole dell'assessore alla Sanità alla presentazione dello studio dei pazienti oncologici all'università La Sapienza
"Se raggiungiamo il 90% di copertura vaccinale in doppia dose, come sta avvenendo nel Lazio, possiamo pensare al 100% delle riaperture delle attività sia all'aperto che al chiuso". A dirlo è Alessio D'Amato, l'assessore alla sanità del Lazio, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dello studio sui pazienti oncologici e vaccino anti-Covid, tanutasi all'università La Sapienza di Roma, nel palazzo del Rettorato.
Lotta al Coronavirus che ha visto nella giornata di martedì 28 settembre l'inizio della somministrazione del terzo richiamo Covid per gli over 80 ospiti delle Rsa di Rieti. Prima anziana a ricevere il terzo vaccino "nonna Valentina", ultracentenaria ospite nella Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Santa Rufina a Rieti.
Terza dose del richiamo
Ad indicare le modalità di prenotazione e della terza dose di richiamo Covid per gli over 80 era stato lo stesso assessore D'Amato: "Si inizierà con tutti gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale entro il 31 marzo 2021 (ovvero che hanno fatto la seconda dose entro il 31 marzo 2021), per poi proseguire con tutti gli altri. Il cittadino, che ha fatto la seconda dose entro il 31 marzo 2021, può scegliere come avere la dose di richiamo: 1) prenotando o facendosi prenotare, come la volta scorsa, tramite il portale https://prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/main/home, inserendo il numero della tessera sanitaria, e scegliendo il centro vaccinale o la farmacia vicino casa. 2) chiamando il proprio Medico di famiglia che potrà contestualmente somministrare anche il vaccino antinfluenzale".
Gli over 80 che stanno nelle Rsa e nelle altre strutture residenziali non dovranno fare nulla, riceveranno la terza dose direttamente dalle équipe delle Asl, dalle Uscar, o dalle strutture che li ospitano. Gli over 80, che hanno precedentemente ricevuto la vaccinazione Covid a domicilio, verranno contattati direttamente dalle Asl e non dovranno fare nulla.
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Studio oncologico Sapienza
Parole dell'assessore della Giunta Zingaretti pronunciate nel corso della conferenza stampa di presentazione dello studio sui tumori e il vaccino anti Covid, condotto da ricercatori e specializzandi anche di Sapienza, coordinati dal professor Francesco Cognetti, Direttore di oncologia medica del Regina Elena di Roma. "Questo studio è la dimostrazione di quanto la ricerca può indirizzare al meglio il decisore politico", le parole di Paola Polimeni, Rettrice della Sapienza.
"Come avete visto i nostri ragazzi sono tornati in presenza nelle nostre università - dichiara ancora Polimeni- e quindi questa è la sede naturale dello studio primo ed unico con una valutazione di sierologia a tempi diversi dalla somministrazione sui pazienti oncologici e che dimostra come servano due dosi in 21 giorni per la protezione al 94%. L'analisi condotta - ha proseguito la Rettrice - fa emergere anche dati importanti sui pazienti trattati con immunosoppressori". Polimeni ha anche ricordato che "la ricerca italiana si è posizionata tra le prime cinque posizioni e Roma è seconda solo a Milano".
Seconda dose per protezione del 94%
"Quando si è trattato di vaccinare i pazienti fragili, chiamai l'assessore Alessio D'Amato e sottolineai l'urgenza di procedere con i pazienti oncologici. Il primo marzo partimmo quindi con questi pazienti, l'assessore aveva capito subito l'urgenza e la delicatezza della richiesta". È il professor Francesco Cognetti, Direttore di oncologia medica del Regina Elena, a spiegare la genesi dello studio condotto sui pazienti oncologici e il vaccino nel corso della conferenza stampa che ha visto anche la presenza del Direttore Generale del ministero della Salute Gianni Rezza.
"Rispetto ai pazienti sani, gli oncologici hanno bisogno della seconda dose per arrivare alla protezione del 94% e di avere la seconda somministrazione entro 21 giorni - ha spiegato ancora Cognetti, che ha poi ricordato: "Con i primi dati avvertii il Dg Rezza proprio per evitare il ritardo della seconda dose". E precisa: "I tre fattori che hanno determinato una reazione immune meno valida sono state l'età, i trattamenti in chemioterapia, e i farmaci corticosteroidi". Cognetti ha inoltre ricordato anche la protezione data dal vaccino: "Solo lo 0,7% dei pazienti si sono ammalati". E, rispetto allo studio, "siamo stati in grado anche di calcolare i tempi di azzeramento della risposta anticorpale data dal vaccino, questi pazienti hanno quindi bisogno della terza dose", ha concluso il Direttore del Regina Elena.