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VIDEO | Rimosso dal Tevere un relitto di 25 tonnellate

Le operazioni coordinate dalla Capitaneria di porto di Fiumicino in collaborazione con la Regione Lazio: "Un atto d’amore per Roma"

Un relitto affondato nel 2008, del peso di 25 tonnellate per 17 metri e mezzo di lunghezza.  Questi i numeri dell’operazione di rimozione in corso dal fiume Tevere, tra ponte Sant’Angelo e ponte Umberto I. Intervento svolto  da parte della Regione Lazio e della Guardia Costiera con un progetto che punta, nel prossimo futuro, a rendere il fiume navigabile, preservando l’ambiente.

Alla presentazione dell’iniziativa nel pomeriggio di mercoledì 16 giugno,  il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il comandante della Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino, Antonio D'Amore. "Grazie a questa collaborazione sta andando avanti un progetto rivoluzionario - spiega Zingaretti -. Erano 22 le barche che sono state individuate per essere rimosse nel tratto del Tevere interessato. Siamo a metà strada e questo è sicuramente il recupero del relitto più grande. È un atto di amore per Roma e per il nostro Tevere, ma soprattutto è il pezzo di costruzione di un progetto che non è più del futuro, ma è iniziato, ovvero l'idea della navigabilità del Tevere anche in questa tratta".

L’unità di 25 tonnellate di stazza lorda per 17,5 metri di lunghezza, parzialmente affondata dal 2008 sulla sponda sinistra del fiume Tevere, a valle del Ponte Umberto I, verrà rimossa mediante l’ausilio di autogru, escavatori e squadre di sommozzatori qualificati. L’attività, disciplinata mediante ordinanza della Capitaneria di Porto, sarà seguita da personale dipendente della Guardia Costiera, per la messa in sicurezza dell’area e la vigilanza e il supporto alle delicate operazioni in corso, nel rispetto delle disposizioni vigenti.

L’area in questione verrà successivamente sottoposta a puntuale verifica per la completa asportazione di ogni eventuale residuo rimasto. Le operazioni di recupero e smaltimento saranno svolte da ditte specializzate incaricate dalla Regione Lazio, al fine di garantire il mantenimento dei massimi standard di sicurezza, salvaguardia ambientale e tutela della navigazione. L’attività in essere consentirà di eliminare un ostacolo al transito in sicurezza delle unità nautiche ed a scongiurare, nell’ipotesi di piene del fiume, eventuali rischi idraulici conseguenti ad un inidoneo deflusso delle acque.

La Capitaneria di Porto di Roma - Fiumicino ha provveduto, già nel 2017, ad attuare una puntuale mappatura di tutte le unità in evidente stato di fatiscenza ed abbandono presenti nella tratta Tiberina compresa tra il Ponte 2 Giugno (Comune di Fiumicino) e la chiusa di Castel Giubileo (Comune di Roma). Dopo l’espletamento delle indagini necessarie all’individuazione dei proprietari, sono state attivate le procedure amministrative del caso, con l’emissione dei relativi provvedimenti ingiuntivi a provvedere alla rimozione dei relitti.  Doverosamente notiziata l’Autorità Giudiziaria in relazione agli aspetti penalmente rilevanti, e scaduti infruttuosamente i termini imposti per la rimozione, la Capitaneria di porto, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Civitavecchia, si è fatta quindi promotrice di un Tavolo di lavoro con le Amministrazioni competenti - Regione Lazio, Autorità di bacino, Autorità di sistema portuale Mar Tirreno Centro Settentrionale, Comuni di Roma Capitale e Fiumicino - che ha portato alla sottoscrizione di un Accordo di collaborazione al fine di coordinare le azioni necessarie finalizzate alla rimozione e smaltimento dei relitti presenti, e conseguentemente, ripristinare i più consoni standard di salvaguardia, di decoro ambientale e di possibilità di fruizione del tratto fluviale da parte della collettività. L’attività in essere ha portato alla rimozione di 10 relitti presenti sul Fiume Tevere, individuati come prioritari ai fini della salvaguardia ambientale e della tutela della navigazione. I lavori hanno coinvolto anche il tratto urbano del fiume Tevere, fra Ponte Sant’Angelo e Ponte Vittorio Emanuele II, dove lo scorso novembre è stata completata la complessa rimozione del relitto ivi presente, composto da materiale cementizio e reti metalliche.

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