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Mascherine e green pass, l'addio graduale: tutte le date verso il ritorno alla normalità

Alcune regole sono già state alleggerite, come quelle sulla quarantena nelle scuole. Altre restrizioni devono ancora entrare in vigore, come ad esempio le sanzioni per i lavoratori over 50 non vaccinati

La luce in fondo al tunnel. Due anni dopo il primo decreto che aveva dichiarato lo stato di emergenza per la pandemia da coronavirus, il governo ha fissato il calendario per allentare le norme anti contagio. Da venerdì 11 febbraio, infatti, via l'obbligo delle mascherine all'aperto. Data da segnare in rosso sul calendario è anche quella del 31 marzo. Sarà il giorno della scadenza dello stato d'emergenza.

Il passaggio è fondamentale. Dall'undici febbraio, come detto, oltre al decadimento dell'obbligo di indossare la mascherina all'aperto, riapriranno le discoteche. Questo primo passo verso la normalità, è ormai certo. Insomma, fino al 31 marzo le misure via via saranno meno stringenti. Dal primo aprile, se lo stato di emergenza finirà, la libertà potrebbe essere totale.

Mascherine all'aperto, quando usare le ffp2

Fino a oggi 10 febbraio, in sostanza, sarà obbligatorio indossare la mascherina all'aperto e al chiuso. Domani 11 febbraio, invece, all'aperto la mascherina potrà essere tolta mentre bisognerà indossarla in tutti i luoghi chiusi. Nei bar e nei ristoranti soltanto quando ci si alza dal tavolo. Nei cinema e nei teatri sempre. Nelle palestre e nei centri sportivi va portata soltanto quando si sta nelle aree comuni. Su treni, aerei, navi, autobus, metropolitane e tram rimane obbligatorio indossare le ffp2.  

Apertura delle discoteche dall'11 febbraio

Si torna a ballare dall'11 febbraio. Le discoteche potranno consentire l'accesso in pista per ballare. Potrà entrare soltanto chi ha il green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare ma per accedere alla zona dello 'struscio' musicale, sì. Nelle discoteche all'aperto, che con il bel tempo prenderanno sempre più piede, si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza non può essere superiore al 75% all'aperto e 50% al chiuso rispetto a quella massima autorizzata.

Green pass

Il decreto del governo rende illimitato il green pass per chi ha tre dosi di vaccino oppure è guarito e ha almeno due dosi di vaccino. Per chi ha due dosi (o una più la guargione), il certificato vale 6 mesi. Per entrare nei negozi bisogna avere almeno il green pass base, che si ottiene con il tampone antigenico (valido per 48 ore) oppure quello molecolare (valido per 72 ore). L'ingresso sarà libero nei negozi che vendono:

- alimenti e bevande
- animali domestici e alimenti per animali
- carburante e combustibile per uso domestico e riscaldamento
- medicinali, articoli medicali e ortopedici
- materiale per ottica
- articoli igienico-sanitari
- articoli medicali e ortopedici

Il green pass base è obbligatorio per entrare nelle filiali e negli uffici delle banche, negli uffici postali e in tutti gli altri aperti al pubblico. Si potrà entrare senza certificazione verde base negli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali per "attività istituzionali indifferibili, o di prevenzione e repressione degli illeciti", quindi denunce o testimonianze.

Si potrà entrare senza green pass base negli uffici giudiziari "per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, o per lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata".

Da marzo la graduale riapertura degli stadi

Novità anche per gli stadi. Il provvedimento è in linea con le indicazioni del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per il quale "in ambienti all'aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l'utilizzo di mascherine per il viso". Per il primo marzo la capienza degli stadi sale al 75% per le strutture all'aperto e al 60% per quelle al chiuso, come annunciato dal ministro alla salute Roberto Speranza e dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, potrà anche essere avviato un percorso per portare la capienza al 100%.

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