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Il ragazzo disabile con la passione per i motori e l'autista Atac "sensibile": il viaggio speciale di Mario sul bus 310

La lettera della mamma del giovane al presidente di Atac per ringraziare il dipendente modello: "Mio figlio meno solo. Grazie ad autista comprensivo e paziente"

Un ragazzo affetto da grave disabilità motoria e mentale con la grande passione per i motori, un autista dell'Atac tanto sensibile da rendere il viaggio a bordo del bus 310 davvero "speciale". E' la storia di Mario e Massimiliano diventati amici ed esempio per tanti nel tragitto tra piazza Vescovio e Termini

Il viaggio speciale di Mario sul bus 310

Un'esperienza, forse troppo rara sui mezzi pubblici di Roma, che Elena Improta, già consigliera in Municipio II e presidente della Onlus Oltre lo Sguardo – percorsi protetti davanti a noi, ha voluto portare a conoscenza dei vertici dell'azienda dei trasporti ringraziando pubblicamente per il "dono" ricevuto da suo figlio quel dipendente così attento e premuroso.

Da un capolinea all'altro infatti il ragazzo curiosava dal vetro tutto quello che faceva l’autista vivendo l'esperienza del trasporto in modo assai più diretto tra domande e attenta osservazione.

La mamma del ragazzo disabile all'Atac: "Mio figlio meno solo"

"Le scrivo per complimentarmi di un vostro autista, Massimiliano che ha dimostrato grande sensibilità e disponibilità nei confronti di mio figlio che pur non potendo parlare mostrava desiderio di comunicare con l'autista e condividere questa esperienza di trasporto per gioco e non per necessità da un capolinea all'altro e ritorno. Mario a novembre compirà 30 anni , Le assicuro che quasi mai abbiamo incontrato personale così comprensivo e paziente. Spero Lei possa ancora ringraziarLo per il dono unico che ha fatto a Mario: farlo sentire normale coinvolgendolo con grande oserei dire affetto e simpatia. Quanto accaduto - ha scritto Elena al presidente di Atac Paolo Simioni - vale per me e per Mario più di 10 ore di fisioterapia e assistenza specializzata". 

Poi l'idea di un progetto mirato. "Sarebbe importante poter attivare degli incontri mirati con gli autisti per sensibilizzarli a questi 'incontri speciali', non vogliamo insegnare nulla a nessuno, vorremmo semplicemente ascoltare i loro vissuti a bordo in caso di presenza di persone con disabilità e confrontarci con loro per superare il pregiudizio e la percezione di inadeguatezza che fa sentire chi ha una disabilità rifiutato, non accolto. Non so se mai si potrà avverare questo progetto , tuttavia resta importante l'esperienza di Massimiliano e Mario che da oggi sono amici e Mario - ha sottolineato la mamma - si sentirà nel suo quartiere meno solo. Ed anche io". 

Massimiliano l'autista Atac amico di Mario

Una lettera che ha trovato la pronta risposta di Atac. "Grazie delle sue parole che farò in modo di estendere al nostro autista Massimiliano. Troppo spesso la categoria degli autisti viene ingiustamente attaccata dai media e per questo la sua segnalazione è ancora più gradita. Per quanto riguarda gli 'incontri mirati' cui Lei fa riferimento, valutiamo se e come possibile portare avanti l’idea" - il messaggio del presidente Simioni. 

Sorpreso l'autista Massimiliano che ha così commentato quel viaggio "speciale" sul bus 310: “Mi ha colpito molto Mario, sempre sorridente nonostante le sue evidenti difficoltà, e la coinvolgente mamma: una donna forte che lo stimolava a parlare con me facendogli raccontare la sua passione per le auto e i motori”.
 

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