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Lunedì di protesta a Roma, a Montecitorio in piazza ristoratori e imprenditori dello spettacolo viaggiante

I manifestanti chiedono il decreto ristori e il rispetto delle promesse, gli imprenditori degli spettacoli viaggianti di tornare a lavorare

Lunedì di protesta a Roma. Il primo marzo, infatti, in piazza Montecitorio scenderanno ristoratori e imprenditori degli spettacoli viaggianti. Entrambe le categorie di lavoratori chiedono al Governo sicurezza sul futuro, dal decreto ristori alla ripresa delle attività lavorative già segnate nel profondo dalla pandemia da Covid-19 e dalle restrizioni che da un anno, circa, i lavoratori devono seguire.

“Vogliamo il decreto ristori”

Un minuto di silenzio per l'imprenditore pratese che si è tolto la vita e per tutti gli altri che si sono suicidati nell’anno del Covid. Inizierà così il presidio di lunedì primo marzo, alle ore 15.00, in piazza Montecitorio, promosso da TNI Italia – Ristoratori Toscani. “I rappresentanti del mondo Horeca, da Nord a Sud, raggiungeranno Roma per chiedere indennizzi per i danni subiti e riaperture concordate” hanno spiegato gli organizzatori.

“La nostra protesta andrà avanti finché non avremo portato a casa il decreto ristori Quinquies ancora fermo al palo e fino a quando non avremo avuto sui nostri conti indennizzi adeguati alle perdite di fatturato” ha anticipato il portavoce di TNI Italia e presidente di Ristoratori Toscana Pasquale Naccari, che insieme ad una delegazione si trova a Roma per il sesto giorno di presidio.

Pomo della discordia l’apertura dei ristoranti, le limitazioni all’attività e i ‘colori’ delle regioni che ne determinano il lavoro. Ecco quali sono le richieste dei ristoratori: “la possibilità di aprire i ristoranti sia a pranzo che a cena in zona gialla; in zona arancione di poter aprire a pranzo, ma con adeguati indennizzi a fondo perduto e in zona rossa che la chiusura totale sia accompagnata da misure di sostegno dignitose

Il presidio dell’associazione ‘Spettacoli viaggianti’: "Vogliamo tornare a lavorare"

“Scenderemo in piazza perchè ci sono 7.500 imprese, che occupano circa 30 mila addetti sul territorio nazionale, ormai a rischio fallimento: attività in grado di riaprire in piena sicurezza”. Ginetto Puglie' presidente Ansva, Associazione nazionale spettacoli viaggianti e affini Confesercenti e Coordinatore di nove Associazioni del comparto, ha spiegato le motivazioni che porteranno gli operatori del settore in piazza Montecitorio il primo marzo, chiedendo una riapertura in sicurezza.

I lavoratori hanno già inviato una lettera al ministro Dario Franceschini per ribadire che le condizioni di sicurezza sussistono: “Le nostre attrazioni hanno un numero di posti obbligato, i giochi sono esercitati in forma individuale e comunque sono gestiti e monitorati. Il pubblico che usufruisce delle attrazioni è principalmente composto da famiglie; le attività si svolgono all'aperto e l'orario è pressoché pomeridiano; grazie ai piani di sicurezza pubblica, disposti dal ministero dell'Interno, è inoltre assicurato il distanziamento tra le stesse attrazioni”.

Infine: “Se non si tornerà presto ad esercitare molti di questi operatori sceglieranno di cessare l'attività. I ristori non sono sufficienti: per salvare il comparto dobbiamo tornare al lavoro”.

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