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Attualità Casal Bruciato / Via Cipriano Facchinetti

Protesta all'alberghiero di Casal Bruciato: "Laboratori inesistenti e scuola a pezzi, ora basta"

Sit-in pacifico lunedì 14 novembre. I motivi riguardano anche l'edilizia e i contributi volontari che le famiglie devono corrispondere a inizio anno

Le studentesse e gli studenti dell'istituto alberghiero "Amerigo Vespucci" di via Cipriano Facchinetti, a Casal Bruciato, sono in agitazione. Nessuna occupazione, nessuno sciopero bianco o astensione dalle lezioni, per ora, ma un picchetto davanti all'ingresso dell'edificio per chiedere alla dirigenza scolastica più attenzione nei confronti della loro formazione e alle istituzioni maggiore sostegno alle famiglie che non riescono a permettersi materiale scolastico e divise. 

Laboratori non garantiti alla base della protesta davanti all'alberghiero di Casal Bruciato

Le motivazioni della protesta andata in scena la mattina del 14 novembre sono state affidate ad un lungo e articolato comunicato, firmato genericamente dagli studenti del "Vespucci". Il dito viene puntato verso il modo in cui vengono svolti i laboratori: "Non garantiti con frequenza e correttamente - scrivono - anche per chi viene al corso serale. I ragazzi si iscrivono da noi perché vengono promesse delle ore di pratica, ma al momento non vengono fatte. Il laboratorio dimostrativo non è sufficiente per prepararci al mondo del lavoro, chi è al secondo anno tra poco dovrà scegliere che percorso fare, ma non ha una base adeguata per farlo". 

"Piove nelle classi, manca l'acqua calda in cucina"

Come spesso accade, c'entra anche l'edilizia scolastica. Gli studenti denunciano "pioggia nelle classi, rese inagibili - scrivono - con conseguente spostamento di alunni da un'aula all'altra. I termosifoni 'dondolano', rischiando di cadere a terra. La corrente salta spesso e nelle cucine non si può utilizzare l'acqua calda. Queste sono solo alcune delle condizioni che non assicurano la totale incolumità degli alunni - sottolineano - è arrivata l’ora che la Città Metropolitana ci tenga in considerazione". 

"Bonus per le famiglie non sufficiente"

Gli studenti in protesta chiedono anche che vengano aumentate le risorse del bonus scuola da 200 euro: "Bastano a stento per coprire la spesa dei testi - dicono - lasciando scoperte spese come il versamento dei contributi o l'acquisto delle divise". Ma l'accusa è anche nei confronti della dirigenza scolastica, riguardo al contributo volontario, cioè quella cifra variabile che le scuole chiedono alle famiglie in sede di iscrizione allo scopo di ampliare l'offerta formativa: "Se ne fregano dello stato economico delle famiglie - accusano - perché molte famiglie si trovano in una situazione complicata, eppure l'istituto ha emanato una circolare fissando un ultimatum per il versamento". 

Studenti preoccupati per il loro futuro professionale

Infine, dal "Vespucci" la preoccupazione non è solo per il momento attuale vissuto da chi lo frequenta, ma anche per le prospettive future: "Non veniamo preparati sufficientemente, a causa della mancanza dei laboratori - scrivono gli studenti - e rischiamo quindi di trovarci a svolgere mansioni di secondo livello". 

"I laboratori pratici sono fondamentali ed è inammissibile che non vengano utilizzati - commenta la Rete degli Studenti Medi di Roma - . Che gli studenti siano sotto ricatto, o si paga il contributo volontario o non si hanno i materiali per studiare è inammissibile. Siamo al loro fianco in questa battaglia".


 


 

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