Il pronto soccorso del San Camillo taglia i tempi d'attesa del 68%
Il calo è stato reso possibile dalla riorganizzazione interna degli spazi: un'area di 600 metri quadri è stata destinata ai pazienti in attesa di ricovero
Due anni dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19 e le pesantissime ripercussioni che l'emergenza ha avuto sul sistema sanitario, il pronto soccorso del San Camillo raggiunge un importante risultato grazie all'istituzione di un'area dedicata ai pazienti che attendono di essere ricoverati in altri reparto. Una rimodulazione degli spazi che - come riferito dall'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato - ha consentito di ridurre ridurre quasi del 70% i tempi d'attesa per il posto letto.
La nuova area "boarding" per chi attende il ricovero
Il processo di riorganizzazione al San Camillo è iniziato durante l'estate, in concomitanza con la riduzione dei casi Covid. Una vasta area del pronto soccorso, circa 600 metri quadrati utilizzati in precedenza come area Covid, è stata liberata e trasformata nella nuova area "Boarding" dedicata ai pazienti destinati e in attesa di ricovero. A questo si è associata una sperimentazione dal punto di vista del personale, coinvolgendo i medici di altri reparti dell'azienda, in possesso di specializzazione affine o equipollente alla medicina d’urgenza.
Da luglio l’intera area Boarding è passata quindi sotto la gestione dei medici della medicina interna, che si occupano dei pazienti nelle ore diurne (8-20). In questo modo, i medici del pronto soccorso gestiscono e stabilizzano i pazienti fino alla decisione di ricovero o di dimissione. Quelli destinati al ricovero vengono trasferiti nell’area Boarding e “passati in consegna” ai medici della medicina interna. Per i familiari è inoltre a disposizione uno sportello informazioni esterno, di fronte all'ingresso del pronto soccorso, dove è possibile ricevere aggiornamenti sulle condizioni di un paziente.
Calano anche i tempi del triage
A tre mesi dall'attivazione del nuovo processo organizzativo, i pazienti in attesa di ricovero da oltre 24 ore sono calati del 68% e in generale il numero di pazienti presenti in pronto soccorso è diminuito del 20%. Anche i tempi del triage sono diminuiti: nel 2022 i pazienti hanno atteso mediamente 38 minuti a fronte dei 47 minuti del 2021 (- 8,9%). A fronte di un aumento degli accessi al pronto soccorso, e in particolare degli accessi con mezzo 118 sopra media regionale, si è rilevata una riduzione della percentuale di ricovero (-4,2%).
"Si tratta di un risultato importante, reso possibile grazie a una profonda riorganizzazione interna che ha rimodellato i percorsi, garantendo un innalzamento dell'efficacia organizzativa e un miglioramento dell’assistenza - ha detto l'assessore D'Amato - Voglio rivolgere un ringraziamento ai professionisti dell’azienda ospedaliera San Camillo per il lavoro che svolgono quotidianamente con passione e dedizione per assicurare la migliore assistenza possibile ai cittadini".
"Abbiamo dimostrato che è possibile costruire percorsi di cambiamento organizzativo anche laddove sembrava impossibile - ha aggiunto il direttore generale del San Camillo, Narciso Mostarda - Il pronto soccorso è la porta d'ingresso principale di tutte le fragilità, ed è il punto più critico di tutti gli ospedali. Noi abbiamo risposto con una strategia condivisa con più protagonisti, attingendo anche a risorse non propriamente dedicate all’emergenza. Un plauso ai professionisti che hanno accolto la sfida di riprogettare la risposta all’emergenza".