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Sabato, 20 Aprile 2024
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Covid, i fuorisede calabresi lanciano il presidio al ministero della Salute: "Troppe difficoltà a curare i malati"

A organizzarlo un gruppo di studenti e lavoratori fuorisede, in collegamento a una mobilitazione che si è tenuta oggi a Cosenza: "Speranza prenda immediatamente provvedimenti"

"Non c'è più tempo, la Calabria ha bisogno di noi". Con questo appello un gruppo di studenti e lavoratori fuorisede ha organizzato un presidio per venerdì 16 aprile, alle 11, davanti al ministero della Salute, sul Lungotevere Ripa 1. Al centro la situazione sanitaria che sta attraversando la regione meridionale: "Nonostante il numero di contagi sia ristretto rispetto ad altri territori del paese, le difficoltà di curare i malati di Covid ma anche i malati in generale, aumentano", scrivono nell'appello. "Undici anni di commissariamento della sanità pubblica in Calabria hanno lasciato delle conseguenze pesantissime e nonostante i proclami, dopo un anno e mezzo dalla scoppio della pandemia, niente è cambiato". 

L'appuntamento di venerdì si collega alla protesta che si è tenuta oggi alla sede dell'Azienda sanitaria provinciale a Cosenza, occupata da un gruppo di attivisti proprio per rivendicare un investimento sulla sanità pubblica e chiedere un intervento al Governo. A far scattare la mobilitazione, i due decessi che si sono verificati nei giorni scorsi sulle ambulanze con i due pazienti positivi al Covid in attesa di ricovero. "La soluzione è semplice", si legge nell'appello: "Smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri".

Così gli organizzatori invitano "tutti gli studenti e le studentesse, i lavoratori e le lavoratrici fuori sede ad unirsi a noi in un presidio difronte al Ministero della Salute per supportare le mobilitazioni che si svolgeranno in Calabria. Questo appello arriva dai nostri genitori, dai nostri fratelli e sorelle, dai nostri nonni e dalle nostre nonne, dai nostri amici e dalle nostre amiche perché nessuno/a sia più costretto, come abbiamo fatto noi, ad emigrare perché non abbiamo scelta; perché nessuno/a sia più messo/a nella condizione di ospitare i propri parenti per curarsi nelle strutture ospedaliere già sature del Lazio; perché nessuno sia più costretto/a ad affrontare il calvario della malattia a centinaia di chilometri dalla propria abitazione; perchè nessuno sia più costretto ad essere un cittadino di serie b in questo paese".

I manifestanti chiederanno che il ministro della Salute, Roberto Speranza, "prenda immediatamente provvedimenti in merito e che le soluzioni siano strutturali, che possano essere apripista per una risoluzione complessiva del problema sanitario non solo in Calabria ma in tutta Italia".

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