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“Premio Roma”, al Roseto comunale 112 varietà in gara: trionfano i fiori della Germania

All’evento hanno partecipato 14 paesi. Alfonsi: “Ulteriore vetrina per il nostro roseto comunale che quest’anno ha fatto record di visitatori”

Sono trascorsi 90 anni dalla prima edizione del “Premio Roma”. Da allora, era il 1933, è cambiata la sede del concorso, originariamente a Colle Oppio, oggi è incastonata sull’Aventino, con affaccio su Circo Massimo. Non è cambiato però lo spirito e l’obiettivo della manifestazione che premia le rose non ancora in commercio e che è in grado di attrarre espositori da tutto il mondo.

La vittoria dell’edizione 2023

Questo 81esimo appuntamento con il “Premio Roma” si è concluso con il trionfo della Germania, che ha conquistato tre premi su quattro, nelle categorie HT (la più prestigiosa), Floribunde e Arbustive, con rose di colore giallo intenso, arancione/rosa e fucsia, mentre la Francia si è aggiudicata la categoria sarmentose. Alla Danimarca invece sono andati due dei quattro premi speciali: la Rosa dei giardinieri e la Rosa dei giornalisti, mentre due rose di ibridatori francesi hanno conquistato il Premio Fragranza e la Rosa dei Bambini.

Una vetrina internazionale per il Roseto comunale

“Questo storico premio ci dà l’opportunità di valorizzare ulteriormente un luogo magnifico, nel cuore della capitale. Il Roseto comunale rappresenta un perfetto connubio tra natura e storia offrendo un’incredibile varietà botanica e un panorama stupendo. Quest’anno stiamo registrando un record di visitatori, soprattutto turisti stranieri, che rimangono affascinanti di fronte a tanta bellezza”  ha spiegato l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi.

Il roseto comunale ha riaperto al pubblico

Le nuove varietà

Le rose partecipanti arrivano a Roma 20 mesi prima della manifestazione per dar modo alle giovani piante, provenienti da tutti i continenti, di svilupparsi e ambientarsi al clima. Per questo, nel settore dedicato al Concorso, vi sono tre aree che a rotazione vengono preparate per accogliere le “nuove arrivate” (dietro a ogni nuovo ibrido c’è un lavoro di ricerca che dura almeno 10 anni). Durante questo periodo le rose vengono curate dagli esperti tecnici del Roseto e visionate, a più riprese, da una speciale giuria permanente chiamata a esprimere un giudizio tecnico che riguarda, ad esempio, il portamento della pianta, il colore del fogliame, la rifiorenza e la resistenza alle malattie.

Premio Roma: le rose vincitrici dell'edizione 2023

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