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La storia del Ponte dell'Industria (il ponte di Ferro di Roma)

Nel primo decennio del Novecento ha subito trasformazioni architettoniche. Una stele ricorda l'eccidio del 1944

Noto a tutti con il nome ‘ponte di ferro’ – per via del metallo utilizzato nella sua costruzione – il ‘ponte dell’Industria’, che oggi collega i quartieri Ostiense e Marconi, fu realizzato nella seconda metà dell’Ottocento (1862 -1863) da una società belga. Costruito in Inghilterra e poi trasportato a Roma, aveva la funzione iniziale di mettere in collegamento la linea ferroviaria di Civitavecchia con la stazione Termini. 

La struttura originaria e le modifiche nel primo Novecento

La struttura originaria del ponte, che collegava via del Porto Fluviale a via Antonio Pacinotti, era composta da arcate in ferro e ghisa appoggiate su piloni realizzati con tubi di ghisa e calcestruzzo. La parte centrale era costituita da due capriate che si aprivano per consentire il passaggio dei piroscafi sul Tevere e dei bastimenti armati: l'infrasttruttura funzionava anche da ponte levatoio. La prima prova di carico avvenne nel luglio del 1863, con il passaggio di due treni in contemporanea. Due mesi più tardi, il 24 settembre, sul ponte transitò il primo treno della linea Roma-Civitavecchia: l'evento avvenne in presenza del Papa Pio IX. Dopo circa 50 anni – nel 1911 – il ponte dell’Industria fu sostituito da ponte San Paolo (costruito tra il 1907 e il 1910 dall’impresa allegri). La nuova struttura, poco più a sud, ha acquisito la funzione di collegare le linee ferroviarie. 

L’eccidio del 1944 e il monumento di commemorazione

Nel 1944, il ponte dell’Industria è stato teatro di un crimine di guerra: il 7 aprile di quell’anno furono uccise dieci donne. Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo vennero barbaramente assassinate per essersi introdotte nel forno Tesei con il tentativo di procurare farina e pane alle loro famiglie. In quelle settimane le rivolte si susseguivano con molta frequenza perché i nazisti avevano ridotto le razioni di cibo.

Come ha raccontato Marina del Monte – riportato sulle nostre pagine nel 2016 - “Alcuni soldati catturarono le donne, portarono una di loro sotto il ponte, sulla sponda del fiume, e lì la violentarono. Poi, ancora seminuda e sotto choc, la assassinarono con un colpo di pistola alla testa. Le altre nove, furono schierate lungo il ponte e trucidate a raffiche di mitra. Sembra che sulle campate metalliche del ponte sia ancora possibile rintracciare i fori di alcuni proiettili. I corpi delle donne, a monito per la popolazione sbigottita, vennero lasciati in terra sotto la vigilanza dei soldati tedeschi e dei repubblichini fascisti fino alla mattina seguente. Accanto ai corpi sanguinanti venne addirittura posto un cartello nel quale si parlava di quella strage definendola un esempio di ciò che, da allora, sarebbe potuto accadere alla popolazione che avesse osato effettuare ulteriori assalti a forni e negozi. Addirittura i militi fascisti, da una parte e dall'altra del ponte, costringevano i passanti ad traversare lo stesso guardando i corpi delle dieci donne uccise”. Per commemorare la loro morte, è stato edificato un monumento sui è riportata la scritta “In ricordo delle dieci donne uccise dai nazifascisti”. Ogni anno, il 7 aprile viene deposta una corona.

Lo skyline unico del ponte vicino all’ex gazometro

Nel secondo decennio del Novecento, senza più la funzione la funzione di collegamento, la struttura del ponte dell’Industria è stata oggetto di importanti trasformazioni. Oggi viene utilizzato per il transito di auto e pedoni: la sua lunghezza è di 131 metri per una larghezza di poco più di 7 metri. La sua vicinanza all’ex Gazometro – costruito completamente in metallo tra il 1935 e il 1937 e oggi in disuso – incastra in uno scorcio storico della città un’impronta industriale che rende assolutamente unico il paesaggio e regala uno skyline di estrema bellezza.

L'incendio nella notte, chiude ponte di ferro

Nella tarda serata di sabato 2 ottobre, fiamme altissime hanno invaso la struttura che collega Ostiese e Marconi, provocandone il crollo parziale. Un incendio di grosse dimensioni ha tenuto impegnate le squadre dei vigili del fuoco per evitare ulteriori danni, soprattutto per la vicinanza di conduttore di gas e elettricità. La viabilità sul ponte di ferro è attualmente sospesa. Intanto si cerca di individuare le cause che hanno provocato l'incendio e di ripristinare i servizi per gli abitanti delle zone a ridosso al ponte: attualmente 180 famiglie non hanno elettricità in casa.

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