Piena del Tevere, tonnellate di rifiuti finiscono sulle spiagge di Fiumicino
L'innalzamento del livello idrico sta trascinando nel fiume tutti gli scarti lasciati lungo le sponde. I rifiuti hanno così raggiunto la foce del Tevere
Tonnellate di rifiuti arenati sulle spiagge. La piena del Tevere ha avuto effetti dirompenti sulla costa. Ed a farne le spese è stato il comune di Fiumicino.
Il disastro ambientale
Alla foce del fiume, dal passo della Sentinella al vecchio faro, l’arenile si è riempito degli scarti prodotti dalla metropoli. Sono stati trasportati dalle correnti nel comune aeroportuale, dove hanno finito per degradarne la costa. Materiale plastico, rifiuti ingombranti, canneti, hanno invaso le spiagge. Spingendosi in alcuni punti a lambire anche le strade. Il danno, provocato dalla piena del Tevere, è stato ulteriormente amplificato dal lavoro delle correnti.
Le barriere acchiappa rifiuti
Le barriere “acchiappa rifiuti” non hanno potuto fare nulla per arginare lo scempio. Con l'innalzamento del livello idrico si sono aperte, com'era previsto che accadesse, rilasciando tutto il materiale che erano riuscite ad intercettare. “In realtà in questa occasione - ha spiegato Cristiana Avenali, già presidente regionale di Legambiente - si è dimostrata la compatibilità ambientale delle barriere che, in caso di piena, si aprono proprio per mantenere in sicurezza idraulica i fiumi”.
Come funzionano le barriere acchiappa rifiuti
I rifiuti lungo le sponde
“Le barriere sistemate sia sul Tevere che sull’Aniene erano state svuotate lo scorso venerdì” ha chiarito Avenali. Ma, ha aggiunto la responsabile regionale dei contratti di fiume “verranno ripristinate non appena le condizioni meteo lo consentiranno”. In sostanza i rifiuti che hanno raggiunto Fiumicino, solo in minima parte erano quelli presenti nelle dighe galleggianti. Al momento della piena le barriere erano infatti state da poco svuotate. Quindi, ciò che ha raggiunto la foce, sono tutti i materiali abbandonati lungo le sponde. L'innalzamento del livello dell'acqua ha così finito per trascinare tutto ciò che è stato abbandonato lungo le sue sponde. E non è poco.
La salvaguardia del fiume
Le discariche realizzate anche a pochi metri dai centri abitati, come recentemente documentato sulla riva Marconi, hanno presentato il conto. Proprio mentre si chiedono al governo d’impegnare le risorse del Recovery fund, per rendere il Tevere navigabile, torna ad essere evidente quanto sia necessario provvedere, innanzitutto, alla sua salvaguardia, da Castel Giubileo alla foce. Le immagini che arrivano da Fiumicino, drammaticamente, ne rappresentano una plastica dimostrazione.