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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Piano di zona Castel Giubileo, proprietario dovrà risarcire inquilino: "Canone superiore al vincolo, succede in tutta Roma"

Unione Inquilini vince un'altra causa a favore di un abitante che pagava 400 euro invece di 141. L'avvocato Petrucci: "Si parla solo di prezzo massimo di vendita, ma sugli affitti c'è il caos e nessuno prende una decisione"

Gli appartamenti realizzati all'interno dei piani di zona, quindi tramite convenzione urbanistica tra cooperative e Comune, non possono essere affittati a canone libero. Se ne parla poco, quasi per niente, perchè le aule di tribunale a Roma sono piene di contenziosi tra acquirenti e venditori che fanno molto più rumore, con richieste di risarcimento da centinaia di migliaia di euro, ma quello degli affitti pagati oltre il limite imposto dall'equo canone (legge 392 del 1978) è un problema serio che coinvolge potenzialmente 300.000 persone nella nostra città.

Proprietario condannato a Castel Giubileo

Unione Inquilini, tramite il suo ufficio legale, ha appena vinto una causa per conto di un'inquilina di Castel Giubileo, piano di zona 01, Municipio III. Il tribunale civile, infatti, ha condannato la proprietà dell'immobile a risarcire 24.000 euro all'inquilina per un periodo di 8 anni durante il quale è stato chiesto un affitto di 408 euro invece che 141, come da ricalcolo. "Tutti gli inquilini dei piani di zona 167 - spiega il sindacato - dovrebbero controllare il loro canone di locazione per verificare se stanno pagando troppo. In tal caso possono ottenere la diminuzione del canone e la restituzione di tutte le maggiori somme pagate". 

Palazzo venduto, disdetti tutti i contratti

A seguire la causa è stato l'avvocato Walter Petrucci: "Mi sono occupato del complesso di Castel Giubileo perché è interamente in affitto - spiega a Roma Today il legale - . C’è una causa che andrà a sentenza ad aprile, un’altra che inizierà a febbraio. Si stanno smuovendo gli inquilini. Quel complesso era prima di proprietà di un’assicurazione ed erano tutti ad equo canone, anche se leggermente superiore. A fine 2011 lo stabile è stato venduto a una immobiliare che ha iniziato a disdettare i canoni e chiamare tutti gli inquilini per fare canone libero, con richieste di 6/700 euro a fronte di locazioni che avrebbero dovuto essere di massimo 2/300". L'edificio, costruito nel 1990, è composto da circa 350 appartamenti. 

I precedenti a Casal Monastero e Casal de' Pazzi

"Il problema di tutti i piani di zona - prosegue l'avvocato - è che ci sono convenzioni urbanistiche che stabiliscono sia il prezzo massimo di vendita sia quello di locazione, finora si è parlato solo di vendita e nel 2018 una legge ha stabilito il pagamento di un'affrancazione per togliere il vincolo. Nessuno però ha detto che sulla locazione non è stato deciso nulla". Recentemente Petrucci ha vinto una causa anche a Casal Monastero (piani di zona B70 e C34): "Per sei anni di locazione l'inquilino ha ricevuto 28.000 euro di risarcimento". Petrucci poi cita un caso non seguito da lui ma che ha fatto scuola nelle aule di tribunale: "A viale Marx (Casal de' Pezzi, piano di zona 10-11, ndr) l'inquilino ha ricevuto un doppio risarcimento da entrambi i precedenti proprietari con i quali ha avuto a che fare: 60.000 euro dal primo, 14.000 dal secondo". 

"Molti non sanno di trovarsi in un piano di zona"

Far valere i propri diritti e chiedere il rimborso, quindi, è meno complesso di quanto si immagini. Lo è di più essere consapevoli di aver preso in affitto un immobile all'interno di un piano di zona: "Quando si compra il notaio fa una serie di verifiche  - conclude Petrucci - e reperisce anche la convenzione urbanistica. Ma quando si fa un contratto di locazione non esistono queste verifiche, quindi la maggior parte degli inquilini non sa dove sta andando a vivere e paga quanto viene richiesto pensando si trovi in un regime di libero mercato". 

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