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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Veronica Altimari

giornalista videomaker

Con il Piano rifiuti il sindaco si gioca la sua credibilità

Si parla di una "svolta epocale" per Roma, ma Gualtieri non può più permettersi di sbagliare

Quel “entro Natale Roma sarà pulita” è ancora ben presente nella mente di chi vive questa città. Soprattuto in quella di chi sperava che, dopo la gestione fallimentare dell’ex sindaca Virgina Raggi, ci fosse un cambio di passo.

Invece la Capitale è ancora sporca, con i cassonetti pieni e quella “essenza alla monnezza” che è costretto a respirare chi è a passeggio per le sue strade. Turisti compresi.

Nessuno credeva in un miracolo, ma fu annunciato in un certo senso. Poi l’incendio al tmb di Malagrotta dello scorso giugno, con la distruzione totale di un impianto che trattava 900mila tonnellate all’anno, la corsa per trovare nuovi sbocchi e la riapertura della discarica di Albano. Quella continua corsa contro il tempo a cui ormai i romani si sono tristemente abituati.

Ma la nuova scommessa è nelle mani del primo cittadino, in veste di commissario straordinario: le 264 pagine che compongono il Piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale.

Presentato giovedì 4 agosto nella sala delle Bandiere del Campidoglio, Gualtieri fa una lunga premessa sulla situazione attuale, il giro infinito che fa la nostra “monnezza” per raggiungere gli impianti nelle altre regioni d’Italia, “con i cittadini costretti a pagare la Tari più alta del Paese per vivere nella città più sporca d’Europa”, sottolinea il sindaco durante la conferenza stampa.

"500 mila tonnellate di indifferenziato che finisce ancora oggi in discarica, un terzo di quello che produce la città”, viene illustrato. Ma se accanto alla scelta di dotare Roma di cinque nuovi impianti (un termovalorizzatore da 600mila tonnellate all’anno, quattro impianti per la selezione e il recupero dei materiali - vetro, plastica, carta, organico - a cui si aggiungono i 30 centri di raccolta), poco si sa (e si capisce) di come pensa di raggiungere il traguardo del 65% di differenziata entro il 2030 (oggi siamo al 42%). Per quello bisognerà aspettare il piano industriale di Ama a fine ottobre.

Verrà incrementa la raccolta porta a porta? Come? Per la raccolta stradale si pensa ad un sistema migliore di quello attuale dove tutti possono buttare tutto senza un minimo di controllo? Al momento non è dato saperlo. Come per il terreno su cui verrà costruito l’inceneritore. Questo, mentre il Piano inizierà il suo viaggio perso l’approvazione del vas (valutazione ambientale strategica).

Bisogna andare quindi "sulla fiducia". Ma se questo per un commissario straordinario può sembrare anche “semplice” data la natura dei poteri speciali, per un sindaco non lo è. Perchè se in questi mesi di amministrazione Gualtieri di promesse mancate ce ne sono già state, su quanto illustrato alla città poche ore fa con il suo nuovo Piano rifiuti non può proprio permettersi di sbagliare.

“Una nuova era per Roma”, dice il primo cittadino. Ma il romano sarà anche assuefatto dal vivere in una città sporca dove sembra impossibile riuscire a gestire i rifiuti come gli altri (o meglio) nel 2022, ma certo non perdona. E il “fallimento Raggi” lo racconta.

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