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Tevere, nuova moria di pesci: l’allarme lanciato sotto ponte Vittorio Emanuele II

Per la seconda volta in un mese, centinaia di carcasse sono state improvvisamente notate sul Tevere. Verdi: “Presentiamo esposto in Procura, è in pericolo l’ecosistema del fiume”

Sta diventando un’amara consuetudine. A distanza di un mese dal precedente caso, nel Tevere sono stati segnalati centinaia di pesci morti. Anche questa volta, le prime immagini, riguardano la zona sottostante il ponte Vittorio Emanuele II.

Il precedente

Una grande quantità di barbi tiberini e cefali, domenica 5 luglio, sono stati visti galleggiare sulla superficie del fiume. Lo spettacolo, per i romani che approfittando del bel tempo si erano spinti sulla banchina del Tevere, non dev’essere stato piacevole. E’ la seconda volta che accade. E, come avvenuto all'inizio di  giugno, la moria si è registrata all’indomani delle piogge che hanno imperversato sulla Capitale.

La nuova segnalazione

A lanciare l’allarme sono i Verdi del Lazio. “Abbiamo giá inoltrato i documenti visivi all'Arpa Lazio ed alla Protezione Civile chiedendo un immediato intervento”. La presenza di tante carcasse desta infatti preoccupazione. “Vogliamo che siano accertate rapidamente le cause di questo disastro ecologico” hanno dichiarato i portavoce del partito ambientalista, annunciando anche un esposto alla Procura perché “non è più rinviabile l’indagine” sulle cause di questi decessi.

Le ipotesi

Per accertare le ragioni che hanno prodotto la prima moria di pesci, Asl Rm1 e Arpa Lazio avevano eseguito analisi sui pesci e sulla qualità delle acque. La presenza nell’acqua di un pesticida, il nicotinoide, rilevata dall’agenzia regionale per la protezione ambientale, aveva suggerito l’ipotesi che fosse stato trasportato nel fiume dalle piogge. Il Tevere in quel periodo era infatti caratterizzato da una bassa portata idrica. Ed i pesci di dimensioni più grandi, soffrendo per la scarsa presenza di ossigeno, avrebbero finito per il pagarne le conseguenze.

Le indagini richieste

L'utilizzo del nicotinoide in agricoltura, com'è stato spiegato durante una commissione capitolina dal Direttore del Dipartimento Ambiente, non è però consentito. Da qui anche l'attuale richiesta dei Verdi di procedere con un'indagine. Per appurare in maniera certa quali siano le cause, al momento solo ipotesi, di recenti episodi che mettendo a dura prova la fauna ittica del Tevere.

Le prime verifiche

Intanto il reparto Tutela del Tevere della Polizia Locale di Roma Capitale fa sapere di aver "effettuato un sopralluogo, con Arpa e Asl, rispetto alla moria di pesci che ha interessato il fiume Tevere, nel tratto tra Ponte Vittorio e Ponte Umberto I". Questo intervento, fa sapere con una nota sepre lo stesso reparto "segue quello avvenuto nel pomeriggio di ieri (domenica 5 luglio ndr) quando agenti della polizia locale del I Gruppo Trevi e del Reparto Tevere hanno effettuato il primo monitoraggio. Dagli accertamenti che saranno effettuati si cercherà di evincere le cause che hanno portato al verificarsi del fenomeno".

Tevere moria di pesci: il sopralluogo della Polizia Locale

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