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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Palazzo senz'acqua nel piano di zona di Romanina: la verità della cooperativa proprietaria dell'immobile

In seguito alla pubblicazione dell'articolo, la società cooperativa Maria Teresa 76 ha inviato alla redazione di Romatoday una richiesta di rimozione dell'articolo stesso con una propria versione dei fatti

In seguito alla pubblicazione dell'articolo 'Piano di zona Romanina, staccata l'acqua a un palazzo abitato da anziani. Asia Usb: "Acea rispetti la salute pubblica"' del 14 aprile 2021 la società cooperativa Maria Teresa 76, proprietaria dell'immobile in questione, ha inviato alla redazione di Romatoday una richiesta di rimozione dell'articolo stesso con una propria versione dei fatti. La riportiamo di seguito.

"Maria Teresa 76 – Società Cooperativa Edilizia A Responsabilità Limitata è proprietaria dell’immobile per civile abitazione sito in Roma in Via Egidio Tosato n. 6, le cui unità immobiliari venivano concesse in locazione ex art. 4 della Legge n. 179 del 17.02.1992 a far data dall’anno 2007 ai canoni di locazione approvati da Roma Capitale con protocollo n. 33780 del 28.05.2007.

Senonché, nell’anno 2012 Roma Capitale comunicava l’avvio del procedimento di autotutela finalizzato alla verifica delle procedure di calcolo del prezzo massimo di cessione utilizzato per la determinazione del canone di locazione degli alloggi. Detto procedimento si concludeva in data 23.10.2013, allorquando Roma Capitale riconosceva che la “tabella di determinazione del prezzo di cessione e del conseguente canone di locazione degli alloggi della Soc. Cooperativa Maria Teresa è stata frutto di un mero errore” commesso dai medesimi “uffici comunali” e provvedeva a sostituire, con effetto retroattivo, detta tabella con altra appositamente stilata. Così, la Maria Teresa 76 provvedeva a sospendere transitoriamente la riscossione dei canoni di locazione, al fine di consentire il riallineamento con quanto statuito da Roma Capitale.

Pertanto, non corrisponde affatto al vero che “In seguito a un contenzioso tra la cooperativa proprietaria e quella che aveva in gestione lo stabile, infatti, il giudice aveva sospeso temporaneamente il versamento degli affitti e anche le utenze non sono più state pagate”, come erroneamente asserito nel Vostro articolo. 

Solo a distanza di anni la cooperativa invitava gli inquilini a riprendere il pagamento dei canoni di locazione ai nuovi prezzi stabiliti da Roma Capitale, i quali, però, salvo pochissime eccezioni, omettevano di corrispondere le somme dovute sia a titolo di canoni di locazione, sia a titolo di oneri accessori, di talché si accumulava una cospicua morosità nei confronti sia della Maria Teresa 76 – Società Cooperativa Edilizia A Responsabilità Limitata, sia del condominio, tutt’ora non sanata.

A nulla valevano gli innumerevoli tentativi posti in essere al fine di addivenire ad un bonario componimento della spiacevole situazione venutasi a creare, poiché gran parte degli inquilini rifiutava ogni proposta formulata, giungendo finanche a sottrarsi alla firma dei rinnovi dei contratti di locazione, al punto che, ad oggi, taluni inquilini occupano le unità immobiliari senza titolo alcuno.

Alla luce di quanto sopra è di agile comprensione come il distacco dell’acqua operato da Acea S.p.A., a fronte di un riallaccio effettuato autonomamente e abusivamente da quei medesimi inquilini che, con la loro morosità, hanno cagionato tale distacco, si collochi nell’alveo di un complicatissimo contesto che si protrae da anni e che, ad oggi, non ha ancora avuto soluzione.

Né che possa addebitarsi responsabilità alcuna alla cooperativa Maria Teresa 76, della quale non può che ammirarsi la correttezza e buona fede, poiché non soltanto non ha mai intentato alcun contenzioso di sfratto nei confronti degli inquilini gravemente morosi, mostrando riguardo per l’età e le condizioni degli stessi, ma addirittura si sta prodigando alacremente al fine di ottenere da parte di Acea S.p.A. il riallaccio dell’acqua, sostenendone in via esclusiva gli ingenti costi, benché la stessa, in qualità di cooperativa edilizia, non possa contare su risorse proprie".

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