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Disabili: il progetto Tobia dell'ospedale San Camillo

Una strategia di eccellenza con l'obiettivo di diventare un modello di assistenza

Il Progetto Tobia diventa un Servizio ospedaliero a tutti gli effetti, integrato con il neoistituito Servizio di Psicologia – Consulenza e Liaison, e destinato ad essere uno dei cardini della nuova Area della Cura delle Relazioni. Si tratta di una unità operativa voluta dal Direttore Generale del San Camillo-Forlanini, Narciso Mostarda, che integrerà anche l'Urp. “È una strategia d'eccellenza al San Camillo e può e deve costituire un nuovo modello di assistenza nei confronti dei disabili gravi all'interno dei grandi ospedali” ha commentato Mostarda.  

La Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, l'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini rinnova l'impegno per garantire la dignità, i diritti, l'accesso alle cure e dunque il benessere delle persone con disabilità. Dal 2019 all'Ospedale San Camillo è stato attivato in via sperimentale il Progetto Tobia (Team Operativo per i Bisogni Individuali Assistenziali), il primo percorso multidisciplinare in un ospedale del Lazio per offrire alle persone con disabilità intellettiva o relazionale l'opportunità di accedere alle procedure diagnostiche utili e necessarie per prevenire e curare patologie non direttamente collegate alla malattia principale da cui sono affetti., l'Ufficio di Relazioni col Pubblico.

Dedicato ai pazienti e alle loro famiglie

Il team Tobia, formato da infermieri esperti e coordinato dal fisioterapista Stefano Capparucci, accoglie i pazienti e le loro famiglie fin dal loro ingresso in ospedale, accompagnandoli in tutto il percorso. In tre anni di attività, mai interrotte anche nei momenti più duri del lockdown, Tobia ha preso in carico 680 persone – provenienti da tutto il Lazio ma anche da fuori regione - garantendo oltre 2.500 prestazioni specialistiche/diagnostica radiologica, e 180 interventi, prevalentemente odontoiatrici e di piccola chirurgia effettuati in anestesia generale o sedazione profonda.

"Vogliamo creare un contenitore dedicato alla persona"

“Per questo ci stiamo impegnando per realizzare un'area dedicata alla cura delle relazioni, con pazienti e familiari, operatori, istituzioni e terzo settore – ha concluso Mostarda - L'obiettivo è quello di creare un vero e proprio contenitore dedicato alla persona, capace di intercettare i bisogni diversi che una struttura complessa come questa incontra giornalmente, con particolare attenzione alle fragilità. Crediamo che un ospedale a misura dei fragili sia l'ospedale ideale per tutti”.

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