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Policlinico Gemelli, endoscopio monouso su paziente di 7 anni: è primo caso al mondo

L’intervento è stato eseguito con successo dall’equipe del professor Guido Costamagna su una paziente pediatrica affetta da malattia rara, dimessa in 48 ore

Per la prima volta al mondo, al Policlinico Gemelli viene utilizzato un endoscopio monouso su una paziente pediatrica con una immunodeficienza congenita.

L’equipe, diretta dal professor Guido Costamagna, ordinario di Chirurgia generale all’Università Cattolica, campus di Roma, è intervenuta con successo su una bambina di 7 anni affetta da una grave malattia rara. L’endoscopio monouso Exalt, mai prima di ora, era stato utilizzato sui bambini. 

La piccola paziente, proveniente dall’Ospedale San Gerardo di Monza, affetta da malattia rara che la espone a un grandissimo rischio di infenzione, aveva un restringimento delle vie biliari che è stato dilatato grazie a Exalt.

L’intervento endoscopico è stato effettuato all’inizio di questo mese e la piccola, assistita in collaborazione con i medici dell’UO di Oncologia Pediatrica del Gemelli, è stata dimessa in ottime condizioni 48 ore dopo il trattamento. Exalt, seppur costoso, è uno strumento tecnologico capace di superare tutte le problematiche inerenti alla meticolosa disinfezione e al riprocessamento ai quali vengono sottoposti gli endoscopi tradizionali dopo ogni utilizzo. 

“Finora il duodenoscopio monouso Exalt – spiega il professor Guido Costamagna, direttore dell’UO di Endoscopia digestiva chirurgica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – è stato utilizzato solo su pazienti adulti; al Gemelli lo abbiamo a disposizione dallo scorso mese di marzo e lo abbiamo utilizzato per trattare due pazienti Covid-19 positivi, nel pieno dell’emergenza pandemica. Per la prima volta al mondo, abbiamo utilizzato questo endoscopio monouso su una bambina di 7 anni, di appena 24 chili di peso. Il duodenoscopio monouso - aggiunge il professor Costamagna - rappresenta uno strumento, ancora costoso, ma sicuramente molto utile in casi selezionati, quali i pazienti immunodepressi. In base alla nostra esperienza, il duodenoscopio Exalt può essere impiegato in sicurezza anche in piccoli pazienti pediatrici”.
 

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