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Coronavirus Roma, possibile ingresso per 25 mila tifosi all'Olimpico: polemica Governo-Regione

Duro l'assessore alla sanità nel Lazio Alessio D'Amato: "Ci siamo già dimenticati gli effetti deleteri che ebbe la partita Atalanta-Valencia allo stadio Meazza di Milano? E' una follia"

Dopo il via libera allo stadio per mille tifosi, il Governo sta valutando di allargare la possibilità agli appassionati di calcio di seguire dal vivo la propria squadra del cuore. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, alla trasmissione Un Giorno da Pecora di Rai Radio 1, ha infatti ipotizzato una maggiore apertura: "Gli stadi si possono portare a un terzo della capienza. All'Olimpico anche 20-25 mila spettatori".

"Se si mantengono due metri di distanza, regole precise, si vietano gli abbracci, si utilizzano la mascherina e gli igienizzanti, penso che l'ingresso ai tifosi si può portare ad un terzo della capienza degli impianti" ha proseguito.

Dello stesso avviso il ministro della Salute Roberto Speranza: "Nel caso dello stadio Olimpico di Roma, che può contenere circa 80 mila persone, penso che l'ingresso potrebbe essere consentito a circa 20 o 25mila tifosi". 

Una linea condivisa anche dal ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora che, rispondendo in Aula al Question Time sull'ipotesi di riaprire al pubblico gli impianti sportivi e gli stadi, sottolinea: "Con tutti i rappresentanti delle altre discipline, non solo del calcio, abbiamo condiviso la necessità di un protocollo che dovrebbe approvato domani all'unanimità da tutti presidenti delle Regioni e poi essere sottoposto venerdi' al Comitato tecnico scientifico". Il protocollo prevede "una riapertura graduale in sicurezza di tutte le competizioni sportive, dalle serie principali alle minori".  

Una linea, però, che non sembra condividere la Regione Lazio con l'assessore alla sanità Alessio D'Amato: "Ma siamo sicuri che priorità sia riaprire gli stadi con 25 mila spettatori? Mi sembra il modo più rapido per tornare a nuovi lockdown. Attorno a noi città europee stanno attuando o hanno attuato misure restrittive da Londra a Madrid a Parigi. Ci siamo già dimenticati gli effetti deleteri che ebbe la partita Atalanta-Valencia allo stadio Meazza di Milano? E' una follia. Pensiamo invece a tenere aperte e difendere le scuole e le Università".

Nella serata del 23 settembre, lo stesso viceministro Sileri ha poi specificato "Il ritorno alla normalità è partito con la scuola, gli stadi vengono dopo".  

Contrario all'ipotesi degli stati aperti a 25 mila persone anche Nicola Zingaretti: "Lo escludo. Siamo ancora all'interno di una fase di gestione della crisi del Covid. Ora dobbiamo garantire ai ragazzi e alle ragazze che la scuola e l'Università non si interrompano e che non si piombi in un nuovo lockdown. Non c'entra niente il calcio, ma non condivido assembramenti di così tante migliaia di persone. Parliamo di partite di calcio che si possono benissimo guardare in tv".

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