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Attualità San Lorenzo / Piazzale Aldo Moro, 5

I complottisti no vax contro la Sapienza per il nuovo corso in politiche gender

Un gruppo Telegram invita i quasi 5mila membri a inondare l'ateneo di mail per protestare contro chi "forma cogl...ni" per fare propaganda "del cancro femminista"

"Riempiamo di me...da l'università Sapienza!". Inizia così, con questo appello, il messaggio pubblicato all'interno di una chat Telegram, quella del gruppo "Basta dittatura" che ha come logo una svastica con scritto sopra "dittatura covid". Quasi 5.000 membri e contenuti contro il green pass, i vaccini e l'immancabile mantra della dittatura sanitaria. Ai complottisti non va giù che l'ateneo romano da quest'anno accademico abbia aperto un corso in "gender studies".

In sostanza, chi sceglierà di iscriversi per conseguire il titolo, verrà formato in lingua e linguaggio di genere, gender sensitive journalism (giornalismo attento ai temi di genere), culture politiche e gender empowerment. Per i promotori del gruppo Telegram il corso "formerà co...ni che andranno a fare propaganda a favore del cancro femminista". 

Per questo è stato chiesto a tutti di fare "mail bombing", inondare di proteste i contatti dell'università e del corso di laurea per "non restare a guardare" mentre il cancro femminista "sta distruggendo la nostra società". 

messaggio complottisti

L'ateneo, dal canto suo, non ha al momento intenzione di intraprendere azioni particolari: "Portiamo avanti le nostre iniziative per promuovere inclusione e parità di genere - fanno sapere da piazzale Aldo Moro a RomaToday - , il modo migliore per mettere a tacere certe considerazioni, che poi non sono nient’altro che insulti. Non vengono espressi giudizi, non sono critiche costruttive. Comportamenti che condanniamo, noi proseguiamo con iniziative costruttive". 

“Trovo assurde e inaccettabili le minacce ricevute dalla Sapienza - ha commentato la consigliera Pd in Regione, Eleonora Mattia - . Sembrerebbero provenire da un gruppo di estremisti già attivi nel movimento no vax, ma le parole mostrano un messaggio pericoloso e da contrastare con chiarezza: a distruggere la società non è il femminismo, né la scienza che ci ha permesso di superare la fase più acuta della pandemia, ma l’ignoranza e la violenza, verbale e virtuale, tanto quanto quella fisica di chi non riconosce nel sapere, nella valorizzazione delle differenze e nella cultura valori fondanti della democrazia e della convivenza sociale. Piena solidarietà all’ateneo romano, tutti e tutte le docenti e il corpo studentesco coinvolto nel corso finito nel mirino degli haters su Telegram”.

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