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Coronavirus Roma, paura in Ama: morti 3 dipendenti in una settimana. Protesta a Tor Pagnotta

Questa mattina a Tor Pagnotta gli autisti si sono fermati per protesta. Un segnale per sollecitare Ama e Campidoglio ad aumentare i controlli e le misure di sicurezza per il Covid-19

Nicola Barbato, Pino Raso e Pietro Addesse. Tre dipendenti Ama morti di Covid in una settimana. Il primo lavorava al deposito dal Salario, gli altri due erano capi-squadra nella sede di Tor Pagnotta. Il Coronavirus li ha uccisi a poche ore di distanza uno dall'altro e, almeno per i casi di Tor Pagnotta, tra i colleghi c'è il forte sospetto che siano stati contagiati sul posto di lavoro.

Una eventualità su chi Ama ha voluto dire la sua oggi: "Non è stato consentito l'accesso alle sedi aziendali a dipendenti che presentavano sintomi febbrili o riconducibili a un possibile contagio".

I lavoratori, in queste ore, tuttavia hanno un centrifugato di emozioni: il dolore si mescola alla rabbia, la paura alla protesta. Anche perché, oltre alla questione sicurezza, c'è preoccupazione per il rischio di contagio quotidiano.

La reazione ai due ultimi lutti, quelli di Tor Pagnotta, è stata immediata: il personale ha inviato una lettera all'amministratore unico Stefano Zaghis, non appena la notizia si è diffusa il 21 dicembre.  

La protesta Ama a Tor Pagnotta

Oggi quindi la protesta a Tor Pagnotta. Un nuovo segnale per sollecitare Ama e Campidoglio ad aumentare i controlli e le misure di sicurezza per il Covid-19. La mancata misurazione della febbre è l'elemento di maggiore recriminazione.

"Tra incredulità, paura e rabbia per la perdita in una settimana di tre colleghi deceduti a causa del Covid 19 (sono cinque in totale in azienda, secondo fonti Ama), questa mattina, allo stabilimento di Tor Pagnotta gli autisti e meccanici si sono fermati per protesta", scrivo gli esponenti del Pd Ama Flavio Vocaturo, Gianluca Mortaroli e Andrea Firotto.

Ama e Campidoglio devono fare di più, secondo i tre, perché "fino a questo momento le misure di sicurezza sono state veramente molto poco incisive". I lavoratori chiedono tamponi, test sierologici e l'utilizzo dei termometri.

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La risposta di Ama: "Corretta applicazione di misure di sicurezza"

Oggi è arrivata la risposta di Ama in una nota in cui si sottolinea come "già dalle primissime avvisaglie dell'epidemia a gennaio 2020", la municipalizzata "ha immediatamente posto in essere tutte le necessarie misure a tutela della salute dei lavoratori. I protocolli di sicurezza su tutti i luoghi di lavoro sono stati aggiornati e adeguati con il mutare del quadro epidemiologico e a ciò si è sempre affiancata la capillare distribuzione di dispositivi di protezione individuali (mascherine, guanti e tute)". 

"Non corrispondono assolutamente a verità le notizie secondo cui sarebbe stato consentito l'accesso alle sedi aziendali a dipendenti che presentavano sintomi febbrili o riconducibili a un possibile contagio. A tutti i lavoratori viene costantemente ricordato l'obbligo di restare a domicilio in caso di temperatura corporea rilevata superiore ai 37,5 gradi, come peraltro raccomandato ai cittadini fin dal primo Dpcm dell'8 marzo e come indicato quale obbligo, in particolare per i lavoratori, fin dal primo protocollo fra il Governo e le parti sociali sottoscritto il 14 marzo 2020. - si legge nel comunicato di Ama - Pertanto la procedura corretta, adottata dall'azienda e ribadita più volte anche nei vari tavoli sulla prevenzione del Covid-19 con le Organizzazioni Sindacali ed i rappresentanti dei lavoratori per la salute e sicurezza, prevede che tutti gli addetti misurino la temperatura a casa, prima di presentarsi sul lavoro, evitando rigorosamente di accedere alle sedi aziendali in caso di alterazione della temperatura".

Per maggior tutela del corpo aziendale, AMA ha comunque "acquistato 150 termometri ad infrarossi che si sono aggiunti alla dotazione presente all'interno delle cassette di pronto soccorso nella disponibilità dei preposti e degli altri coordinatori di tutte le sedi aziendali, in caso di necessità di controlli straordinari della temperatura da svolgersi nel corso dei turni di lavoro".

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