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Gli Ncc eroi che portano aiuti in Ucraina e tornano con donne e bambini da salvare

In 4 sono partiti da Roma il 28 febbraio e hanno tratto in salvo 22 persone (tutte donne e bambine) e una cagnolina

L'emergenza internazionale ha mobilitato tutti, anche chi nella vita solitamente porta in giro turisti o professionisti nelle strade della Capitale. Quattro autisti Ncc, Alfonso, Alex, Nazare, Alexey, il 28 febbraio sono partiti per una missione umanitaria volontaria a Ternopil e Leopoli, città nella regione occidentale dell'Ucraina, allo scopo di consegnare medicinali, articoli sanitari, cibo, vestiti e coperte. 

Con quattro van colmi di aiuti, gli "eroi" hanno percorso i quasi 1.900 chilometri che separano Roma dalle due località dell'Est, sotto assedio da parte delle truppe russe che il 24 febbraio hanno iniziato l'invasione. Ma non si sono limitati a portare aiuti. Come racconta l'Aims, associazione imprenditori mobilità sostenibile, gli Ncc sulla via del ritorno hanno preso con loro 22 persone (16 donne e 6 bambine) e una cucciola di labrador, Raichel. 

Quattro di loro sono state condotte in Polonia, la meta principale di fuga per i profughi della guerra, mentre altre due scenderanno a Verona. Altre otto troveranno ospitalità a Cattolica, il resto è atteso la sera di giovedì 3 marzo a Roma, dove la task force del Campidoglio ha già approntato alcuni posti letto e si sta consolidando una rete di famiglie pronte ad accogliere chi scappa dalle bombe.

Un viaggio lungo, a tratti pericoloso. All'ultimo check-point militare prima di arrivare a Leopoli, un gruppo di soldati ucraini ha intimato l'alt e chiesto spiegazioni: "Quando hanno capito di cosa si trattava - racconta Paolo De Santis, presidente Aims - si sono sciolti in un sorriso e con gli occhi commossi hanno detto di non poter immaginare che degli italiani potessero spontaneamente attraversare mezz' Europa per portare aiuti. Hanno augurato ogni bene, dando consigli sul percorso". Se tutto andrà bene, quello che si concluderà il 3 marzo non sarà l'ultimo viaggio. L'intenzione è di ripartire la prossima settimana, con altri aiuti. Tornando, con un po' di fortuna, con altri profughi da salvare. 

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