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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus: è morto Giovanni Bartoloni giornalista e portavoce del presidente del consiglio della Regione Lazio

Cinquantuno anni, era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di terapia intensiva dell'Istituto Spallanzani di Roma per Covid-19

Tragica notizia per la regione Lazio. Nella serata di ieri si è spento Giovanni Bartoloni, giornalista e portavoce del presidente del consiglio della Regione Lazio, Mauro Buschini. Cinquantuno anni, era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di terapia intensiva dell'Istituto Spallanzani dopo aver contratto il Coronavirus. Bartoloni lascia la moglie e un figlio.

Tra i suoi incarichi era stato portavoce del presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra; responsabile delle relazioni con i media di Alitalia; portavoce dell'amministratore delegato di Equitalia e aveva avuto anche un'esperienza al Parlamento europeo. 

Su facebook il presidente della regiona Lazio Nicola Zingaretti: "Giovanni Bartoloni non ce l'ha fatta. È un dolore grande, tremendo. Ci mancheranno la sua grande professionalità e il suo sorriso, la sua energia e la sua ricchezza d'animo. Ci mancherai Giovanni. Un abbraccio forte da tutti noi ai tuoi cari".

Così il gruppo consigliare del Pd in regione Lazio: "La scomparsa di Giovanni Bartoloni, giornalista e storico collaboratore dell’amministrazione regionale, ci addolora tantissimo e ci lascia atterriti di fronte alla fulminea azione del Covid-19. Giovanni era stato ricoverato improvvisamente pochi giorni fa allo Spallanzani; pur lottando con tutte le sue forze contro questo terribile e subdolo virus, purtroppo non ce l’ha fatta e ora la sua perdita lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo. Sentiremo moltissimo la mancanza di questo uomo gentile, serio, competente, grande professionista. Tutto il gruppo consigliare del Partito Democratico si stringe con un dolente abbraccio alla moglie, ai figli e a tutta la sua famiglia, nell’unica speranza che la sua perdita sia un monito nei confronti di coloro che ancora negano o sottovalutano la pericolosità del Covid-19. Facciamo attenzione, rispettiamo le misure di contenimento, siamo responsabili".

Toccante il ricordo di Emanuele Lanfranchi, collega di Bartoloni e capo ufficio stampa della Regione Lazio. Lo riportiamo qui di seguito

Penso a Giovanni. Se ne è andato. Aveva 51 anni e stava bene. In realtà ci penso da giorni. C’ho parlato sai, prima del ricovero. Aveva una leggera tosse e una febriciattola. Poi è stato portato in ospedale. Ci siamo scambiati dei messaggi, mi ha scritto che ora iniziava la battaglia, mi ha mandato anche il pollice alzato. Lui ricoverato che tranquillizzava me che stavo a casa. Pazzesco. Qualche giorno dopo gli ho mandato un nuovo messaggio. Non mi ha risposto. Era stato intubato. Sono certo abbia combattuto la sua battaglia con forza e tenacia, fino alla fine. Ma ieri ci ha lasciato. Aveva 51 anni e stava bene.  Con Giovanni ci siamo conosciuti più di 15 anni fa, ci siamo persi e poi ci siamo ritrovati in Regione. Per tutta la pandemia abbiamo lavorato gomito a gomito. Ogni giorno ci vedevamo in ufficio e facevamo il punto. E nei week end ci sentivamo. Era il più prudente tra noi, indossava sempre la mascherina ma continuava a sorridere, si capiva dagli occhi. Era un giornalista sai? Uno di quelli bravi, di quelli che capiscono al volo la notizia e sanno come veicolarla. E se ti capiterà mai di parlare con i suoi amici o colleghi capirai quanto lo amavano, non solo per la sua professionalità ma soprattutto per il suo carattere. Poi come tutti aveva i suoi difetti ma ora sinceramente non me ne viene in mente neanche uno. Se ne è andato in meno di un mese ci pensi? Trenta giorni e quel virus che per molti neanche esiste lo ha divorato. Però Giovanni il Covid se l’è portato via. Dicessero che non esiste alla moglie e al figlio che non potranno più abbracciarlo, dicessero che è innocuo alla madre che non lo vedrà più. E di Giovanni, purtroppo, ne e’ piena l’Italia. E’ che ho una rabbia dentro che mi verrebbe da spaccare tutto. C’è una malattia che fa ogni giorno morti e feriti e noi perdiamo tempo a lamentarci perché non possiamo fare più feste in casa o perche’ per qualche mese dovremo rinunciare alla palestra. Addirittura c’è chi incita a non usare la mascherina, ti rendi conto? Ma in che brutto mondo viviamo? E intanto un caro amico non c’è più, ucciso in poche settimane da un virus senza pietà. Peccato tu non abbia conosciuto Giovanni, sono certo ti sarebbe piaciuto. 
Ciao Giovanni, ci mancherai tanto.

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