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È morta Carla Di Veroli: l'esponente della comunità ebraica trovata senza vita in casa

A darne l'annuncio la presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello. Ex assessora del VIII municipio, è stata anche delegata alla Memoria del Comune di Roma sotto la consiliatura Marino

"Con il permesso della famiglia e con grande tristezza vi comunico che è venuta a mancare la nostra amica Carla Di Veroli. Appena possibile verrà comunicata la data del funerale. Piangiamo una grande donna, combattente e coraggiosa e con un immenso cuore ebraico". A scrivere su facebook è Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma.

E' lei a dare l'annuncio della morte di Carla Di Veroli, 59 anni, nipote di Angelo Di Veroli, maresciallo partigiano della formazione "Giustizia e libertà". Sua zia, Settimia Spizzichino, a cui è dedicato il ponte della Garbatella, fu l'unica ebrea romana sopravvissuta al rastrellamento del ghetto il 16 ottobre del 1943. Esponente della comunità ebraica di Roma, è stata anche assessora in VIII municipio e sotto la consiliatura Marino anche delegata alla Memoria.

Carla Di Veroli è stata trovata morta oggi nella sua casa di Garbatella. Secondo quanto si apprende non si avevano sue notizie e un vicino, preoccupato, ha dato l'allarme alle forze dell'ordine. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri che, aperta la porta, hanno trovato il corpo della Di Veroli privo di vita. La donna è stata vittima di un malore.

A Garbatella Di Veroli aveva legato il proprio nome, impegnata com'era politicamente per il quartiere, ma soprattutto a favore della comunità ebraica. Non a caso, dopo l'annuncio di Ruth Dureghello, le prime parole sono quelle del Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri: "Un grande dolore apprendiamo della scomparsa di Carla Di Veroli. Carla ha impersonato un esempio di impegno instancabile per la nostra comunità territoriale e per la città tutta: nelle istituzioni, nella politica, nelle battaglie per i diritti civili, nell'impegno per la memoria. Una donna determinata. Il Municipio VIII e Roma le devono tanto. Alla famiglia e a tutta la Comunità ebraica vanno le nostre più sentite condoglianze. Onoreremo la sua memoria nel Consiglio del Municipio VIII: istituzione a cui lei ha dedicato tanto delle sue energie e della sua vita. È una perdita improvvisa che lascia grande dolore, toccando non solo coloro che hanno avuto l'occasione di conoscerla".  

 "Apprendo con dolore della scomparsa di Carla Di Veroli. Una donna coraggiosa, antifascista convinta e sempre in prima linea per la libertà e i diritti di tutti. Sono vicino alla famiglia e a tutta la comunità ebraica di Roma. Ci mancherà tantissimo", twitta Roberto Gualtieri.  E Carlo Calenda: "È mancata Carla Di Veroli, un vulcano di idee e passioni. L’avevo incontrata poche settimane fa. Riposi in pace". Anche la sindaca Virginia Raggi la ricorda su twitter: "Ha saputo portare avanti i valori della memoria e dell'antifascismo. Nipote di Settimia Spizzichino, sopravvissuta al rastrellamento del Ghetto, è stata punto di riferimento per la Comunità ebraica. Roma è vicina a chi le ha voluto bene".

"Apprendo con dolore della scomparsa di Carla Di Veroli. Una donna coraggiosa, antifascista convinta e sempre in prima linea per la libertà e i diritti di tutti. Sono vicino alla famiglia e a tutta la comunità ebraica di Roma. Ci mancherà tantissimo", twitta Roberto Gualtieri.  E Carlo Calenda: "È mancata Carla Di Veroli, un vulcano di idee e passioni. L’avevo incontrata poche settimane fa. Riposi in pace". 

Scosso il parlamentare europeo e politico del territorio Massimiliano Smeriglio: "La morte di Carla Di Veroli mi lascia senza fiato e senza parole solo il vuoto e il dolore per una perdita ingiusta e prematura. Nel nostro municipio abbiamo lavorato senza sosta per costruire giorno dopo giorno una  memoria forte e un antifascismo vivo, contemporaneo. Abbiamo discusso molto, soprattutto di Israele e Palestina". "Qualche anno fa", continua Smeriglio, "una brutta aggressione di strada, una rapina violentissima l’aveva colpita nel fisico e anche nell’anima. Quel trauma se lo portava dietro, ancora oggi. A Carla ho voluto bene, insieme siamo stati da Edna sul monte Meron, nel Kibbutz dove si prova a praticare pace e integrazione. Una morte silenziosa e solitaria che interroga ognuno di noi sul nostro mondo di essere comunità, di stare al mondo. Fai buon viaggio Carla, faremo tesoro delle tue battaglie. Alla famiglia, a Jonathan e alla comunità ebraica di Roma tutta la mia vicinanza".

Jonatan Della Rocca, sul portale dell'ebraismo italiano, Moked, la ricorda così: "Era una passionale con gran senso civico, a sostegno delle persone più deboli, non risparmiandosi mai. Avendo sempre a cuore il bene sociale. Sentiva il testimone che le aveva lasciato la zia, ritornata dal lager, Settimia Spizzichino, di benedetta memoria. Per cui nel suo attivismo politico c’era sempre un tassello e un impulso che faceva la differenza: la spinta automatica a non arrendersi all’impossibile.
Lavorava dietro le quinte ed era sempre presente alle manifestazioni pubbliche, senza mai mancare di dare il suo contributo attivo. Sensibile alla causa ebraica e ai diritti dello Stato di Israele si è impegnata talmente di persona, anche a costo di compromettere relazioni sociali private e professionali. Come si dice in gergo: ci metteva la faccia. Che il suo ricordo sia di benedizione".

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