Avvolta in un telo di plastica davanti a un cassonetto: così dorme "Maria"
La foto, scattata sulla Circonvallazione Gianicolense e condivisa nei giorni scorsi, colpisce al cuore e scatena il dibattito. La donna è conosciuta e ha alle spalle una storia difficile
Completamente avvolta in un telo di plastica, sdraiata davanti al cassonetto straripante di rifiuti, immobile. L’hanno trovata così qualche giorno fa “Maria” - nome di fantasia - una senzatetto che sul marciapiede della Circonvallazione Gianicolense vive ormai da anni. Questa volta però la sua foto, condivisa sui social da un incredulo e preoccupato passante, ha scatenato una bufera di reazioni spesso contrastanti.
La foto, in effetti, è impressionate e colpisce come un pugno allo stomaco. E impressionante è stata rendersi conto che dentro quel sudario di plastica c’era una persona, una donna: "Ero andato a trovare mia madre, e uscendo dal palazzo ho notato quello che sembrava un sacco. Inizialmente ho pensato fossero rifiuti, poi mi sono avvicinato e ho visto che era una persona - racconta Francesco, la persona che ha visto la donna e ha lanciato un appello per cercare di aiutarla - Ero sotto choc. Pensavo fosse morta, anche perché la testa era completamente coperta dalla plastica. Poi ho visto che si muoveva, e ho pensato di chiamare i soccorsi".
Qualcuno lo aveva già fatto, e nel giro di pochi minuti sulla Gianicolense è arrivata un’ambulanza. I soccorritori però non hanno potuto fare molto: "Si sono avvicinati alla donna, le hanno chiesto se aveva bisogno di aiuto, lei ha scosso la testa - racconta Francesco - A quel punto se ne sono andati".
Una scena già vista, purtroppo l’unica via: Maria, come conferma chi abita e lavora in zona, ha sempre rifiutato ogni forma di aiuto che non fosse cibo e altri generi di prima necessità. Ogni tanto si sposta verso il mercato di piazza San Giovanni di Dio, ma non si allontana mai troppo. E, pur con le mani legate dalla volontà di Maria, commercianti e residenti della zona fanno quel che possono, la tengono d’occhio, le portano cibo e bevande, le chiedono a giorni alterni se ha bisogno di aiuto, si fermano a scambiare qualche parola per farle sentire la vicinanza. Soprattutto fanno quadrato intorno a lei, assicurando che tutto ciò che possono fare per darle una mano fanno.
La Croce Rossa la monitora, confermano i commercianti, e di alcuni volontari Maria sembra fidarsi al punto da accettare maggiore aiuto: un posto in cui lavarsi, mangiare un piatto caldo e riposarsi. Poi torna sempre in quella che ha scelto come casa sua, il marciapiede della Gianicolense su cui passa le giornate, sempre avvolta nel telo di plastica. E sono innumerevoli anche gli interventi dei vigili urbani
"La mia intenzione non è mai stata quella di muovere una critica, ma di lanciare un allarme - conclude Francesco - Voglio credere che ci sia un modo per aiutarla, anche se ho capito che la signora non lo vuole. È stato davvero uno choc, e spero possa esserci una soluzione".