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Da Ostia arriva il sostegno per Mimmo Lucano: "Chiederemo cittadinanza onoraria"

Sinistra Civica Ecologista si schiera al fianco dell'ex sindaco di Riace, condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi in seguito all'inchiesta "Xenia" sulla gestione degli immigrati nel piccolo comune calabrese

Una mozione per dare la cittadinanza onoraria in X Municipio a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace in Calabria appena condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi nell'ambito del processo partito dopo l'inchiesta denominata "Xenia" sui presunti illeciti commessi nella gestione dei migranti. A proporlo è Sinistra Civica Ecologista di Ostia, per voce del candidato consigliere Marco Possanzini. Anche il Municipio di Garbatella (VIII) nel 2018 propose la cittadinanza onoraria per Lucano, seguito dal gruppo Pd in Campidoglio, iniziative immediatamente stoppate dalla sindaca Virginia Raggi. 

"La durissima condanna inflitta a Mimmo Lucano - si legge nella nota - ci racconta di un paese dove il fossato fra legalità e giustizia è sempre più profondo. Addirittura la condanna di primo grado è doppia rispetto alla richiesta formulata dall'accusa, un caso più unico che raro soprattutto in un paese dove i potenti non pagano quasi mai e solamente ai criminali più efferati vengono comminate condanne superiori ai dieci anni. Il primo atto che presenteremo in Aula Massimo di Somma, come Sinistra Civica Ecologista del X Municipio di Roma Capitale, sarà una mozione rivolta al Presidente del Municipio e alla Giunta Municipale per chiedere un formale impegno al fine di ottenere quanto prima il conferimento della cittadinanza onoraria per Mimmo Lucano".

Sinistra Civica Ecologista, inoltre, apre il dibattito su "cosa significa non avere una residenza anagrafica, perderla a seguito di uno sfratto o di uno sgombero e finire nel limbo oscuro dei 'senza diritti'". Tra le accuse mosse dal pubblico ministero nei confronti dell'ex primo cittadino di Riace, infatti, c'è anche quella di aver aggirato le leggi vigenti per favorire l'ottenimento della residenza da parte di cittadine e cittadini stranieri.

"Senza residenza non c'è pieno riconoscimento dei diritti - conclude Possanzini - e anche percepire il reddito di cittadinanza diventa impossibile. Per le persone straniere la situazione è ancora più disarmante. Non avere la residenza anagrafica significa non avere il medico di base, non aver diritto alla mensa scolastica e al bonus libri dei propri figli, impossibilità ad accedere ai sussidi, ai buoni spesa, al mercato solidale, non poter esercitare il diritto di voto, non poter rinnovare il permesso di soggiorno, non poter richiedere il reddito di cittadinanza e tanto altro ancora". 

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