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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ucraina, mille posti letto per chi scappa dalla guerra. Prefettura coordina piano accoglienza

Si è deciso di adottare un sistema di circolazione delle informazioni tra tutte le parti sociali romane in campo, che consenta innanzitutto di intercettare i flussi di profughi in ingresso

Roma e la Regione Lazio sono pronte a gestire l'arrivo sempre più numeroso di profughi che stanno fuggendo dalla guerra in Ucraina. Secondo quanto appreso da RomaToday, nella giornata di ieri è stato firmato un protocollo tra il Campidoglio e Federalberghi, per iniziare a raccogliere le disponibilità da parte delle singole strutture con le quali il comune di Roma firmerà convenzioni singole. 

Paga Roma

A contribuire economicamente sarà proprio la capitale. Un primo aiuto concreto, messo in campo dalla task force voluta dal sindaco Roberto Gualtieri, che si somma ai primi supporti privati che alcuni cittadini stanno dando agli ucraini che sono già arrivati a Roma a bordo dei pullman nei giorni scorsi. A coordinare l'accoglienza, ci sarà la prefettura. 

La riunione

Ieri a palazzo Valentini si è tenuta una riunione nella quale si sono decise alcune strategie da adottare. Oltre all'ampliamento della rete Cas (centri accoglienza straordinaria gestiti dalla Prefettura) e della rete Sai (sistema accoglienza integrata gestito dal Comune), infatti, è stato certificato che la protezione civile regionale metterà a disposizione "circa un migliaio di posti" aggiuntivi "per la primissima accoglienza".

Alla riunione, da quanto si apprende, hanno partecipato la protezione civile della regione Lazio, la direzione regionale salute, il dipartimento politiche sociali di Roma capitale, la questura, il console generale dell'Ucraina a Roma con il consigliere d'ambasciata, Unhcr, Caritas, Croce Rossa Italiana, Comunità di Sant'Egidio, Centro Astalli, Anci e le organizzazioni sindacali La Cgil Cisl e Uil.

La rete per l'accoglienza

Insomma, un tavolo condiviso che ha ragionato sulla necessità di adottare un sistema di circolazione delle informazioni che consenta innanzitutto di intercettare i flussi di profughi in ingresso. Sarà quindi messa in piedi una rete per "poter operare una ricognizione delle presenze effettive e dei conseguenti bisogni, restituendo una comunicazione coordinata e capillare sulle risorse che il territorio è in grado di fornire ai cittadini in fuga dalla guerra", spiegano da palazzo Valentini.

I tre punti caldi

Tre i punti importanti trattati: la sistemazione in accoglienza appunto, ma anche le procedure di regolarizzazione dello status giuridico (realisticamente la protezione temporanea approvata oggi con decisione del Consiglio), e i canali di accesso a prestazioni e servizi pubblici come la presa in carico sanitaria e l'iscrizione scolastico. Proprio per dare concretezza alle linee di indirizzo decise, già oggi pomeriggio si terrà una riunione delle componenti istituzionali del tavolo, con lo scopo di adottare una procedura operativa. 

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