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Memoria, al Ghetto la cerimonia per il 77esimo anniversario dal rastrellamento: "Noi non dimentichiamo"

Nuove regole quest'anno per la cerimonia sotto covid. Non ci sarà la tradizionale marcia silenzioso, solo la deposizione delle corone d'alloro

Tre corone d'alloro di fronte alla Sinagoga e poi al portico d'Ottavia per ricordare il 77esimo anniversario della razzia del Ghetto e della deportazione dei cittadini romani di religione ebraica. A deporle sono stati il Comune di Roma, la Regione Lazio e l'Ucei, questa mattina, alla presenza della sindaca Virginia Raggi, del presidente Nicola Zingaretti, del rabbino capo Riccardo Di Segni e della presidente della Comunità ebraica, Ruth Dureghello, che hanno ricordato il tragico rastrellamento del 16 ottobre 1943. 

"Il 16 ottobre - ha spiegato Raggi al termine - rimane una data sempre nella nostra memoria anche se quest'anno si celebra con regole diverse. Non ci sarà la tradizionale marcia silenziosa per evidenti ragioni di covid ma è importante ritrovarsi e non perdere la memoria di quello che è stato. Lo facciamo non solo per noi stessi ma per i giovani. Ci sarà, comunque, la possibilità di assistere in streaming, per ricordare la nostra storia e sottolineo nostra, perchè la Comunità ebraica fa parte integrante della comunità romana". Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz, Noemi Di Segni dell'Ucei e il segretario del Pd Roma, Andrea Casu. 

"La mattina del 16 ottobre 1943 le SS naziste, con la collaborazione dei fascisti, entrarono nel Ghetto ebraico di Roma deportando 1.024 persone verso i campi di sterminio. Solo in 16 tornarono, tra cui una sola donna" dichiara il segretario Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Ricordiamo uno dei periodi più bui della storia, il giorno in cui l'odio, e troppi silenzi, travolsero la comunità ebraica romana - conclude - la memoria di quelle ore e il racconto di chi scampó alla deportazione, devono restare ben saldi nella nostra mente".  "Il 16 ottobre 1943, 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 bambini furono prese dal ghetto ebraico di Roma e deportate nei campi di concentramento. Solo 16 tornarono. #noinondimentichiamo". Così su twitter il Partito Democratico di Roma.

"Una vergogna della storia, una pagina buia del nostro passato che deve rimanere viva nelle nostre memorie come insegnamento e monito per il presente e per il futuro" scrive in una nota il gruppo M5s in regione Lazio. "L'unico modo per non dimenticare è continuare a raccontare. Generazione, dopo generazione". "Il 16 ottobre 1943 è, senza dubbio, un anniversario che riporta alla mente uno dei capitoli più atroci della storia della nostra città" commenta anche il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito. "Portico d'Ottavia, dove avvenne il rastrellamento degli ebrei romani, non è solo un luogo che racconta di una persecuzione ma è soprattutto un monito - in particolare per le giovani generazioni - perchè l'umanità non dimentichi". 

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