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Memoria e Tecnologia, nasce il Museo del Tevere

Va avanti il progetto dei cinque Circoli storici della Capitale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Presentato al Circolo Canottieri Roma il progetto operativo per la realizzazione del "Museo del Tevere", che oltre al sodalizio giallorosso coinvolge in prima linea Circolo Canottieri Aniene, Circolo Canottieri Lazio, Reale Circolo Canottieri Tevere Remo e Circolo Canottieri Tirrenia Todaro. Per la prima volta nella storia, cinque Circoli sportivi storici della Capitale in campo insieme, uniti per un'iniziativa rivoluzionaria. Ieri sera, nel salone di Lungotevere Flaminio 39, la prima delle cinque presentazioni itineranti previste che raggiungeranno le sedi dei soggetti coinvolti.

Due anni orsono, veniva costituita l'associazione per la realizzazione del Museo di cui è presidente il socio del C.C. Aniene Marcello Scifoni e il cui consiglio direttivo è composto da Stefano Brusadelli (C.C. Roma), Alberto Costantini (R.C.C. Tevere Remo), Carlo Felicioni (C.C. Tirrenia Todaro), Francesco Fiorentini (C.C. Aniene), Roberto Grappelli (R.C.C. Tevere Remo), Giuseppe Lattanzi (C.C. Tirrenia Todaro), Fabrizio Rodriguez Pereira (C.C. Lazio) ed Enrico Tonali (C.C. Roma).

Di recente, il Consiglio ha affidato la direzione operativa ad Alberto Acciari del C.C. Roma, il quale ha presentato un interessante progetto volto all'allestimento di un luogo, fisico e virtuale, dove poter conoscere la storia e ripercorrere i ricordi legati al fiume dei romani. Tutto ciò attraverso i documenti, l'imponente materiale d'archivio dei soggetti coinvolti, ma anche grazie alle nuove tecnologie che consentiranno di visitare e vivere l'esposizione anche da casa. Ancora da individuare la sede fisica. Diverse le ipotesi emerse negli ultimi due anni, come l'ex Arsenale Pontificio, il complesso delle caserme di Via Guido Reni, o il Circolo delle Poste su Lungotevere Flaminio. Resta tuttavia preferita da molti l'idea di un museo diffuso, anche per riuscire a "coprire" l'intero tratto romano del fiume fino a Ostia.

Per ora, la nuova iniziativa ha l'appoggio di Camera di Commercio, MAXXI, Museo naturalistico di Nazzano, Autorità di Bacino del Tevere, Associazione Isola Tiberina e Festa del Cinema di Roma. "Diamo inizio a una serie di incontri informativi sullo stato del progetto - ha annunciato nel suo saluto introduttivo il presidente del Circolo Canottieri Roma Massimo Veneziano - Cominciamo ad affacciarci alla città, presentando una creatura dalla nascita non facile ma su cui crediamo tutti convintamente. E con questo entusiasmo vogliamo andare avanti".

"Crediamo molto nel Museo - ha confermato il vicepresidente del sodalizio ospitante Stefano Brusadelli - Ritengo sia un'iniziativa tra le più interessanti mai presentate sul fiume nonché la restituzione di un debito di riconoscenza verso il Tevere. In gran parte delle città del mondo esiste una struttura che celebra un fiume storico, qui a Roma, per quanto incredibile possa sembrare, no. Uno dei grossi meriti dei Circoli storici è stato proprio quello di aver mantenuto il rapporto col Tevere quando quello tra i cittadini romani e il Tevere è venuto a perdersi. Altro aspetto di non poco conto è che la proposta arrivi dalla società civile, senza essere trainati dalla politica, bensì trainando la politica".

Tra i primi ideatori del progetto anche il giornalista Enrico Tonali: "L'idea è venuta parlando con i vecchi fiumaroli. Ci ha poi ispirato un vecchio lungometraggio realizzato da Gian Piero Galeazzi, in cui già da allora ci si rammaricava del fatto che i fiumaroli puri stessero scomparendo. Beh, se loro scompaiono viene cancellato anche l'immenso patrimonio di ricordi. Perché rassegnarsi a dimenticare? Dunque con Scifoni e Lattanzi abbiamo creato l'associazione". "Il progetto operativo è nato un anno fa - informa Acciari - e parte da una constatazione: a Roma abbiamo 150 musei ma, di questi, pochissimi riescono a camminare con le loro gambe. Noi puntiamo a questo, senza gravare sui Circoli ma muovendoci attraverso un'attenta campagna informativa, sottoscrivendo poi partnership importanti".

Tante le idee in campo. A partire dal logo: "Pensavamo a qualcosa che fosse il più possibile iconico del fiume e abbiamo lavorato sul concetto del Dio Tevere, partendo dalla statua a Palazzo Senatorio, in Campidoglio". C'è persino un videogame: "Nell'era digitale non poteva mancare. Il primo livello te lo giochi da casa e ti consente di vincere premi reali. Ma dal secondo livello in poi dovrai scendere in città". Sempre nel campo delle tecnologie, grossa importanza sarà affidata al museo virtuale. Infine, "stiamo pensando a una rassegna in collaborazione con la Festa del Cinema". Saranno coinvolti i cittadini romani, gli studenti (soprattutto delle materie scientifiche che scenderanno in campo per la tutela della fauna del fiume), gli sportivi e gli artisti. Un Museo per tornare ad abbracciare, nuovamente, il fiume dei romani.

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