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Carceri, la denuncia del Garante: "Manifestini intimidatori contro i dirigenti sanitari penitenziari"

I volantini sono comparsi nella notte. Anastasìa: "Azione inqualificabile"

"Manifestini intimidatori e offensivi, all’indirizzo dei dirigenti dei servizi sanitari nelle carceri di Roma, di Rebibbia e di Regina Coeli, sono apparsi oggi sulle mura dell’edificio che ospita la sede amministrativa della Asl Rm2". E' la denuncia diramata, con una nota, dal Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasìa. "Si tratta di un’azione inqualificabile che nulla ha a che fare con la tutela dei diritti dei detenuti e la giusta preoccupazione per la possibile diffusione del virus in carcere".

Nel corso delle ultime settimane il Garante si è espresso più volte a favore del ricorso ai domiciliari per far fronte al sovraffollamento delle carceri, italiane e regionali in particolare, necessario a rendere più sicura la gestione di un eventuale contagio di Coronavirus all'interno del carcere. Sul punto hanno più volte protestato anche i detenuti e le loro famiglie. Le immagini con immagini e testi denigratori nei confronti del personale sanitario, secondo quanto apprende Romatoday, sono comparse questa notte. Sul fatto sta indagando la polizia. 

Il Garante però sottolinea: "Bisogna ricordare che, al momento, non si registrano casi di detenuti positivi al Covid19 nelle carceri di Roma e del Lazio, e dunque si tratta di una denuncia infondata e infamante, i cui responsabili spero che siano chiamati a risponderne davanti all’autorità competente. In carcere come fuori gli operatori sanitari stanno facendo il possibile e l’impossibile per prevenire e contrastare la diffusione del virus, e di questo gli va dato merito e riconoscimento, in modo particolare quando, come nei casi in questione, il risultato è pari zero infezioni in corso e zero decessi”.

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