Protesta Gaynet alla stazione Valle Aurelia: sul luogo del pestaggio omofobo per dire no alle discriminazioni
Manifestazione #baciochimepare contro l'omotransfobia presso la stazione Valle Aurelia, protagonista del pestaggio ai danni di una coppia gay
Presidio Gaynet Roma alla stazione di Valle Aurelia, per dire no all’omotransifobia: l'incontro è previsto per domenica 28 marzo alle ore 17:00, in via Giuseppe di Bartolo 24.
Dopo le vicende legate all’aggressione ai danni di una coppia omosessuale, proprio negli spazi della stazione di Valle Aurelia, le associazioni LGBTI, le realtà universitarie, i comitati di quartiere e della società civile si sono dati appuntamento per chiedere a gran voce l’approvazione della legge Zan alla luce degli ultimi fatti di cronaca della capitale.
La manifestazione #baciochimepare ha come tema principale la richiesta immediata di approvazione della Legge Zan, come premessa indispensabile per rilanciare la lunga e articolata agenda contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere, come ampiamente espresso dai dati europei.
“Pretendiamo - si legge nella nota congiunta - che questa legge venga immediatamente calendarizzata e approvata in Senato, senza alcuna modifica o compromesso al ribasso”.
L’iniziativa ribadisce inoltre la necessità dell’educazione sessuale e alle differenze nelle scuole, il riconoscimento della genitorialità per coppie omosessuali, il rilancio dei consultori contro la violenza di genere, la piena applicazione della legge 194, la tutela dei diritti delle persone transgender.
“Saremo in piazza contro le continue fake news delle destre, che prima esprimono solidarietà e poi dicono che la Legge Zan non serve perché le leggi ci sono già”. Così Rosario Coco, referente di Gaynet Roma, tra le realtà promotrici.
“Tutto questo è falso: I crimini d’odio non sono semplici aggressioni, perché hanno un impatto devastante su chi viene colpito e sull’intero gruppo che in quel momento rappresenta; possono inoltre interessare qualunque persona venga anche solo percepita come parte di una data comunità. Si tratta inoltre di fermare pregiudizi che vengono in questo modo avvallati, diffusi ed emulati, avvelenando l’intera società. In Italia l’odio razzista viene sanzionato, perché l’odio omotransfobico no? E’ ancora più scandaloso, infine, l’annullamento della riunione della Commissione Giustizia che avrebbe potuto calendarizzare la legge, per decisione del presidente leghista Ostellati. Invitiamo pertanto tutta la società civile e le associazioni che lottano per un paese più libero e giusto a sostenere la petizione promossa dalla campagna Da’ Voce al Rispetto rivolta a senatori e senatrici, per una immediata approvazione e calendarizzazione della legge”.