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Il mondo del gioco invade la regione Lazio: dura protesta contro la norma del distanziometro

Acadi: "Solidarietà a chi manifesta". A rischio oltre 5 mila posti di lavoro e aumento dell’illegalità a causa della norma

Si è tenuta ieri la manifestazione davanti alla Regione Lazio per dire “No” alla nuova legge sul gioco pubblico. Accanto ai manifestanti l’associazione Acadi esprime “sostegno e piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che stanno manifestando per denunciare gli effetti dell'entrata in vigore della Legge Regionale 5/2013”. Chiesto inoltre un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori del Gioco pubblico e la Regione per trovare un punto d’incontro al fine di tutelare le attività coinvolte nel provvedimento.

 La norma, nonostante intenda contrastare il disturbo da gioco d’azzardo, secondo le attività e le associazioni “non appare risolutiva sotto il profilo clinico-sanitario e determina un effetto espulsivo sulla sostanziale totalità del territorio, attraverso l’applicazione retroattiva del distanziometro, anche per le realtà già esistenti, escludendo di fatto il Gioco Pubblico dal Lazio”

Attività lontane dai luoghi sensibili

Il provvedimento prevede la ricollocazione delle attività legate al gioco d’azzardo, lontano dai luoghi sensibili. I nuovi criteri previsti e la distanza minima di 500 metri da scuole, chiese e ospedali “rendono incollocabile l’attività.- dice una manifestante- Siamo qui, sotto al consiglio regionale del Lazio, per dissentire l’entrata in vigore di una legge che entrerebbe in formula retroattiva per il mese di agosto, facendo chiudere sale che avevano aperto ancor prima dell’esistenza della legge, -continua - sarebbe ingiusto poiché si sono fatti degli investimenti per costruirsi un lavoro, di conseguenza richiedere di ricollocarsi senza concedere nessun incentivo o indennizzo è improponibile”

I rischi sui lavoratori

Secondo uno studio riguardante l’impatto sociale del settore del Gioco Pubblico nella Regione Lazio, le conseguenze derivanti dall’entrata in vigore della legge non sarebbero da sottovalutare. L’analisi presentata in occasione del recente seminario organizzato dall'Associazione Acadi dimostra che “per effetto della retroazione della norma, i posti di lavoro a rischio sarebbero almeno 5mila. Ma potrebbero addirittura oscillare tra quota 6.700 e quota 7.100. Secondo alcune perizie urbanistiche, infatti, il 99,3% del territorio urbano sarà non utilizzabile, lasciando che questo sia terreno di conquista e proliferazione di attività illegali e criminali." A dichiararlo in una nota è Acadi-ConfCommercio, l’Associazione Concessionari dei Giochi Pubblici.

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