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Attualità Centro Storico / Piazza dei Santi Apostoli

"Basta morti": il 21 maggio a Roma manifestazione per la sicurezza stradale

La rete Vivinstrada lancia una nuova mobilitazione nazionale e avanza alcune precise richieste

Il 21 maggio a Roma ci sarà una manifestazione per la sicurezza stradale e contro quella che - dalla rete di associazioni "Vivinstrada" - viene considerata "la guerra ignorata". Un'iniziativa che arriva a due anni dalla precedente manifestazione ed a pochi giorni da due gravissimi incidenti che hanno causato la morte del soldato 24enne Matteo Taglienti a Tor di Quinto e del coach Davide Nataletti su via Tuscolana. L'appuntamento è fissato per sabato prossimo a partire dalle 10:00 in piazza Santi Apostoli, in Centro Storico. 

I numeri di una guerra: 104 incidenti nel 2021, 15 morti solo a gennaio 2022

Una "guerra civile invisibile" quella che si consuma sulle strade della Capitale. Nel solo mese di gennaio 2022, come riportato da RomaToday, sono state 15 le persone a perdere la vita, una ogni due giorni. Sempre nel primo mese dell'anno, sono decedute 9 persone che si trovavano a bordo di auto e scooter, con un'età compresa tra i 17 e i 70 anni. Cinque sono decedute mentre conducevano un mezzo a due ruote e quattro mentre si trovavano in auto. Nel 2021 secondo il report di Roma Servizi per la Mobilità ci sono stati 104 incidenti mortali, di questi 40 hanno riguardato pedoni. Un trend che se confermato significherebbe 180 morti nell'arco del 2022. 

Il sit-in di febbraio a piazza Santi Apostoli

A febbraio già si era tenuto un sit-in in piazza Santi Apostoli, organizzato sempre da "Vivi in Strada" e dalla rete "Salvaiciclisti". Adesso i cittadini che chiedono interventi più incisivi si danno nuovamente appuntamento: "Le tragiche notizie che continuano ad arrivare a getto continuo da tutta la rete viaria del nostro Paese - si legge nel comunicato che annuncia l'iniziativa - cadono una dopo l'altra nell'indifferenza generale, politica e mediatica, rinnovando il dolore in chi è costretto a vedere nella morte di un proprio caro un sacrificio inutile e accrescendo la preoccupazione per l'incolumità personale e dei propri familiari in tutti gli utenti della strada, quelli fragili in primis". 

Sicurezza in strada 21.05.2022-2

No a "vision zero": "Tempistiche troppo lunghe"

Gli attivisti della sicurezza stradale attaccano la "vision zero" promossa dalla politica e dalle autorità europee, nazionali e locali: "Respingiamo e andiamo oltre gli obiettivi internazionali 'vision zero' - scrivono - che, proiettati su spazi temporali così lunghi, significano una inaccettabile dichiarazione implicita di condanna a morte per migliaia di persone. L'unico target accettabile è 'vision zero now' tramite subitanea moratoria sul potenziale offensivo delle armi stradali con immediato adeguamento e controllo delle velocità urbane consentite". "Vision zero" è un progetto che affonda le radici in Svezia 25 anni fa e con il tempo è stato adottato da molti Paesi europei, arrivando anche in Italia. Lo scopo è quello di ridurre a tal punto la pericolosità delle strade da arrivare, appunto, a zero morti e feriti per incidente. Ma l'orizzonte temporale condiviso dai governi che hanno abbracciato questa politica è quello del 2050, un termine molto distante. Anche la giunta Gualtieri, presentando il piano di interventi per la messa in sicurezza di oltre 70 incroci pericolosi a Roma, ha parlato di "vision zero", ponendosi come obiettivo quello di ridurre del 50% i feriti e i decessi entro 10 anni. 

Le richieste degli attivisti: modifiche al codice della strada e più controlli tecnologici

La rete per la sicurezza stradale chiede una serie di interventi concreti che, secondo chi promuove la manifestazione, avranno effetti pressoché immediati sulle funeree statistiche alle quali siamo abituati oggi: "Innanzitutto controlli più stringenti sui comportamenti più a rischio come gli eccessi di velocità, la sosta illegale, l'uso del cellulare e il mancato rispetto delle utenze vulnerabili - si legge nel documento - tramite l'impiego delle forze dell'ordine soprattutto in area urbana. E al personale di controllo vanno aggiunte soluzioni tecniche per la prevenzione, come gli scout speed, gli autovelox, i tutori, le telecamere per il controllo e la sanzione da remoto, la sperimentazione del sistema 'intelligent speed adaption'". La richiesta è anche quella di modificare il codice della strada, in particolare l'articolo 142 6bis che obbliga la segnalazione delle postazioni per la rilevazione della velocità. 



 

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