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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mamma sola con due figli autistici sotto sfratto. Aspetta una casa popolare da 10 anni

Alessandra è divorziata e sta per essere mandata via dall'appartamento in cui vive dal 2008: "Ho saldato due mensilità non pagate, poi però la proprietà mi ha portato in tribunale"

Una morosità arrivata a superare i 10.000 euro e la prospettiva di uno sfratto a febbraio. In tutto ciò, due figli maggiorenni ma entrambi autistici, un divorzio alle spalle e un lavoro part-time da 750 euro al mese. Alessandra, 52 anni, ha già ricevuto due volte la visita dell'ufficiale giudiziario (l'ultima il 16 gennaio) e sa che la prossima volta, probabilmente, ci sarà anche la forza pubblica: "Ma io aspetto una casa popolare da 10 anni". 

Alessandra sotto sfratto aspetta una casa popolare dal 2013

Il racconto a RomaToday lo fa mentre aspetta il suo turno nel dipartimento politiche abitative di Roma Capitale. E' martedì mattina, Alessandra si è alzata alle quattro e mezza per andare a svolgere il suo lavoro di operaia delle pulizie in una facoltà universitaria e poi è andata a Garbatella: "Mi hanno detto che potrebbe mancare il contratto d'affitto tra i documenti della mia domanda per una casa popolare - spiega la donna, che da qualche giorno è seguita dallo sportello di Asia Usb - e questo significherebbe avere 10 punti in più, arriverei dunque a 44. Aspetto da 10 anni". 

Il divorzio e i due figli autistici da mantenere

Nell'attesa, Alessandra ha vissuto in un appartamento di circa 70 mq in zona Alberone, VII municipio. Nel 2004 si è separata, nel 2008 divorziata legalmente e proprio in quell'anno si è trasferita lì. "I miei due figli, Lorenzo ed Edoardo - prosegue - hanno entrambi l'invalidità: il più grande, 23 anni, del 100%. Il secondo, che ne ha 21, al 75%. Seguono dei progetti, frequentano tutti e due delle associazioni e il maggiore frequenta un centro diurno nell'ambito di un percorso di semiresidenzialità, l'altro lavora grazie alla cooperativa Capodarco in un supermercato su via della Serenissima".

La richiesta di sfratto dopo il saldo della morosità

Poi però ad ottobre 2021 arriva una lettera, da parte della società immobiliare proprietaria dell'appartamento, in cui viene chiesto all'inquilina di saldare due mensilità arretrate: "L'ho fatto - racconta - ma poi ho commesso l'errore di fidarmi del loro legale, che mi ha rassicurato fosse tutto risolto. Il 9 novembre, invece, mi è arrivata la prima notifica del tribunale". Da quel momento inizia uno scontro tra Alessandra e la proprietà: "Da gennaio 2022 ho smesso di pagare - ammette - perché ero sotto sfratto per morosità pur avendo saldato subito le mensilità contestate. L'affitto, aggiungendo condominio, il portiere, le bollette arriva a superare i 1.000 euro al mese". E quindi la morosità attuale della 52enne è superiore ai 10.000 euro. 

"Chiedo una casa per stare tranquilla con i miei figli"

Ma, come dicevano, Alessandra il 31 gennaio era in Comune per la sua domanda di alloggio popolare: "Fatta nel 2013 - ricorda - e da allora sto ancora aspettando. Tra l'altro la graduatoria non viene aggiornata da quasi 3 anni, quando lo faranno chissà quanti mi passeranno avanti". La donna non è tra coloro che vuole piangere miseria, non nasconde il fatto di avere una situazione economica meno drammatica di altri: "Ho un contratto a tempo indeterminato part time - spiega - più l'assegno del mio ex marito e le due invalidità dei miei figli. Ma le spese sono tante, quasi tutte per loro, perché tutte le attività che fanno io le pago. E in 14 anni, anche se con qualche difficoltà, ho sempre corrisposto l'affitto e pagato gli oneri e le utenze. Quello che chiedo è un alloggio popolare per stare tranquilla". Anche perché, dice Alessandra "quando cerco un affitto nel mercato privato, appena sentono che sono sola con due figli maggiorenni dicono di no". 

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