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Lupi a Roma Nord, cosa c'è di vero e cosa sappiamo sulla nuova psicosi della Capitale

Nelle riserve naturali a Nord della Capitale non risultano attacchi dei lupi. Lorenzetti (Parco Bracciano-Martignano): “Da noi il problema sono i cinghiali”

I lupi hanno cominciato a riaffacciarsi nelle Capitale. Tracce della loro presenza sono state registrate alle porte di Roma, nel parco dei Castelli Romani , in quello di Veio, e nel parco regionale di Bracciano e Martignano. Da tre anni, poi, c’è un branco che popola l’oasi della Tenuta di Castel di Guido e che viene costantemente monitorato.

Il ritorno dei lupi

Il ritorno del lupo appenninico in un’area che la specie aveva da tempo abbandonato, rappresenta un dato di fatto. Mancano tuttavia dati in grado di certificare la consistenza numerica di questo animale che, non di rado, finisce per ibridarsi con i cani randagi. L’assenza d’informazioni precise, rischia di alimentare antichi timori. In un contesto così nebuloso la scomparsa di capi di bestiame o il ritrovamento delle loro carcasse, finisce per ingenerare un clima da caccia alle streghe.

L'impatto emotivo

Sabato 12 dicembre è stata riportato la notizia di un attacco che ha contribuito a riaccendere la discussione.“Ho trovato otto pecore sgozzate e due completamente scarnificate” ha raccontato un allevatore della zona di Formello al Corriere della Sera. La notizia è stata accompagnata da un video. Nel filmato, l’immagine d’una pecora morta, è stata montata sopra il classico ululato. Una scelta di sicuro impatto emotivo. Ma quali sono invece le conseguenze che questi predatori stanno avendo sul territorio?

I lupi a nord della Capitale

“Non mi risultano problemi legati alla presenza di lupi. Almeno fin quando sono stato sindaco io – ha spiegato Sergio Celestino, ex primo cittadino di Formello – la specie problematica era quella dei cinghiali”. Possibile dunque che i lupi siano diventati un problema per gli allevatori solo negli ultimi anni? Da Formello non arrivano conferme.

Il vero problema: i cinghiali

D’altra parte le predazioni raccolte dal Corriere hanno riguardato anche la zona di Anguillara, comune situato sul lago di Bracciano. “La presenza di lupi è accertata dai nostri guardiaparco, però non parlerei mai di allarme  – ha spiegato Vittorio Lorenzetti, attuale presidente del parco regionale di Bracciano e Martignano – la specie che nel nostro territorio è davvero problematica è quella dei cinghiali. Mette a repentaglio la sopravvivenza di numerosi volatili, ed infatti stiamo provvedendo alla loro cattura con le gabbie, anche con l’ausilio di aziende agricole opportunamente formate”.

L'assenza di predatori

La presenza di lupi, confermata dai guardiaparco e dalle video trappole, non sembra per ora in grado di rappresentare una reale minaccia. A differenza degli ungulati che, per l’impatto che hanno sull’ecosistema, continuano ad esserlo. Soprattutto a Roma Nord, dove circolano esemplari introdotti per scopi venatori che sono particolarmente prolifici rispetto alle specie autoctone. Ma se il numero di cinghiali cresce a dismisura è anche perché mancano i loro predatori naturali.

Lupi e cinghiali

I lupi, com’è stato dimostrato analizzando le feci degli esemplari presenti a Castel di Guido, basano il 95% della loro dieta sugli ungulati che riescono a catturare. Da questo punto di vista, quindi, assolvono un’importante funzione ecologica. Perché contribuiscono a tenere sotto controllo la diffusione dei cinghiali. Da questo punto di vista, per molti produttori agricoli, finiscono per rappresentare una risorsa. Non una minaccia.
 

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