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Ludopatia, Caritas accusa la Regione: "Si favoriscono gli affari con sospetta generosità"

Il distanziometro dimezzato, la mancata retroattività della norma e l'assenza del divieto di somministrazione alcol nel mirino dell'organizzazione episcopale

Le modifiche apportate dal consiglio regionale del Lazio alla normativa per il distanziamento delle sale slot e degli esercizi che hanno video lottery al loro interno non è stata accolta positivamente da chi, da anni, lotta per ridurre i danni del gioco d'azzardo, quindi la ludopatia o azzardopatia. Tra loro c'è Caritas, che a luglio ha lanciato una campagna tra i giovani dei licei romani e non solo.

L'organismo pastorale della Cei in una nota sul sito della diocesi romana scrive che "si poteva fare molto di più per un reale impegno di prevenzione e contrasto". Caritas sottolinea anche l'assenza, nel nuovo testo varato a luglio, del divieto di vendita di alcolici nei locali in cui si gioca, richiesta avanzata in sede di confronto. "Accogliendo le istanze dell’industria dell’azzardo - l'accusa di Caritas - la Giunta del Lazio ha smentito quanto fatto dalla stessa nel 2020, discostandosi anche dalle normative più recenti quali quelle delle Regioni Emilia-Romagna e Toscana".

E' con i numeri, come spesso accade, che il fenomeno viene spiegato meglio. Così fa Caritas, che riferisce di 5.700 pubblici esercizi (bar, tabaccherie, lavanderie, cartolerie) nelle 5 province del Lazio dove prima della pandemia risultavano attive le slot machine. Le sale con video lottery, definite "più aggressive" delle semplici slot, se ne contano 378, l'87% delle quali con "ampi spazi per fumatori dove consumare tabacco ininterrottamente". E per Caritas "gli orari d'affari di questi esercizi, che vanno dalle 23 all'1 del giorno dopo, vengono garantiti con particolare e sospetta generosità dall'emendamento". Per l'organismo episcopale tutta la nuova manovra "è indirizzata a favore di queste 378 sale, con 6.500 macchine iper-tecnologiche dove si somministrano drink alcolici e si fuma senza sosta. Da anni - sottolineano - gli esperti chiedono che almeno si eviti la somministrazione e non sia consentito fumare, perché alcol e tabacco insieme all'alta frequenza delle giocate producono scientemente la patologia". 

Nel 2021 nel Lazio sono stati giocati 11 miliardi e 568 milioni di euro, pari a 2.019 euro per ogni cittadino, con le compagnie dell'azzardo "che hanno registrato profitti pari a 839.294.000 euro", fa sapere Caritas. "Nessun altro settore produttivo può 'sognare' simili risultati". 

"Game Over", il progetto per parlare di ludopatia ai giovani

Nel frattempo Caritas porta avanti il progetto "Game Over", per sensibilizzare gli adolescenti nei confronti del tema ludopatia. Iniziato a novembre 2021, si concluderà a novembre 2022 ed è promosso in collaborazione - curiosamente, data la polemica in corso - con la Regione Lazio e l'Asp Asilo Savoia. "L’obiettivo è il coinvolgimento degli studenti che frequentano le seconde classi degli Istituti Secondari di Secondo Grado in tutto il territorio regionale - si legge nella pagina del progetto -. La Caritas di Roma cura gli interventi nel territorio della Asl Roma 2. Sono previsti incontri per docenti, studenti e genitori. L’emergenza sanitaria ha rallentato lo svolgimento dell’intero percorso che prevede il coinvolgimento di massimo 60 classi per il territorio a noi assegnato.Nell’anno scolastico 2021-2022 la Caritas ha completato l’iter per 29 classi e per il prossimo anno scolastico il progetto proseguirà per le restanti 31 classi che concluderanno il percorso entro novembre 2022. Fino ad oggi, l’iniziativa ha coinvolto 485 giovani in 88 incontri presso 4 istituti: l’Istituto Superiore Seraphicum, l’Istituto Superiore Giorgi-Woolf, l’Istituto Superiore Piaget-Diaz e l’Istituto Giovanni XXIII".

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