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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Una nuova legge regionale per sostenere le botteghe storiche: "Sosteniamo i mestieri a rischio estinzione"

La proposta di legge è stata approvata dal Consiglio regionale del Lazio. L'assessore Orneli: "La dotazione finanziaria è di 2,4 milioni di euro"

Locali storici, botteghe d’arte e attività storiche saranno tutelati e valorizzati. A stabilirlo è una proposta di legge approvata dal consiglio regionale del Lazio. “Diamo un sostegno concreto ai negozi, botteghe e attività storiche, che rappresentano non soltanto un presidio economico, ma sono parte fondamentale dell’identità storica e culturale delle nostre città”, ha commentato a Roma Today l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli.

A chi si rivolge la legge regionale 

Locali storici con settant’anni di attività, botteghe d’arte e attività storiche e tradizionali (anche cinema e librerie) che vantano un percorso lungo cinquant’anni. Sono loro i destinatari della legge regionale sulla "Disciplina per la tutela e la valorizzazione delle botteghe e attività storiche". Per catalogare le attività ci sono requisiti specifici: durata, continuità merceologica e specialità. 

Ogni singolo Comune si occuperà di fare il censimento delle attività presenti sul proprio territorio trasmettendo le informazioni alla Regione Lazio che a sua volta stilerà un "elenco regionale delle botteghe e delle attività storiche": a queste saranno consegnati un’attestazione e un logo. Le attività riconosciute come storiche saranno sottoposte al vincolo della continuità merceologica: in altre parole, pur avvalendosi di moderni mezzi tecnologici, non dovranno modificare quanto da loro prodotto. L’elenco sarà reso pubblico così che si possano creare anche percorsi intercomunali alla scoperta delle attività storiche. 

I requisiti necessari per i contributi e agevolazioni

Sarà facoltà del Comune ridurre i canoni di locazione delle attività storiche o attuare altre agevolazioni. La Giunta regionale, invece, potrà concedere contributi alle attività o ai Comuni a patto che abbiano alcuni requisiti, tra cui: la collocazione all’interno di un edificio storico classificato; la presenza di un’architettura d’autore o di elementi architettonici di pregio; la presenza di una riconosciuta tradizione familiare, intesa come continuità di esercizio da parte del medesimo soggetto, suoi familiari, discendenti, eredi o aventi causa; l’esercizio di un’attività storica o tradizionale regionale; il riconoscimento dello specifico valore storico, artistico, culturale e ambientale di botteghe e locali o delle attività tradizionali ovvero del particolare pregio dei prodotti offerti; la presenza di strumenti, apparecchiature, arredi e suppellettili di specifico interesse artistico e storico, nonché l’inventario degli archivi e del patrimonio. Anche le attività su aree pubbliche possono essere riconosciute come storiche, a patto che si trovino nello stesso spazio da settant’anni e che siano  svolte in maniera continuativa anche da eventuali eredi. 

2 milioni e 400mila euro per tutelare le botteghe storiche

Le risorse a disposizione per tutelare e valorizzare le botteghe storiche ammontano a 2 milioni e 400mila euro. Di questa cifra una parte viene devoluta ai comuni per mettere in atto tutte le azioni necessarie a tutelare le botteghe storiche sul territorio; una quota delle risorse è destinata al finanziamento di progetti formativi presentati dagli esercenti gli antichi mestieri e finalizzati all’erogazione di un reddito d’inserimento, alla formazione e all’aggiornamento pluriennale degli apprendisti. E ancora per la riduzione della misura o l’esenzione di canoni, per l’applicazione di agevolazioni o di riduzioni dell’aliquota dell’imposta municipale propria (IMU) e il sostegno ad interventi di sviluppo, innovazione e miglioramento della qualità dei servizi per consolidare la competitività e il posizionamento sul mercato delle imprese. 

Orneli: "Previste anche attività di formazione per i giovani"

“Il provvedimento – ha sottolineato Orneli – vuole promuovere e valorizzare le produzioni, le conoscenze e le pratiche di eccellenza, tutelando i mestieri a rischio di estinzione. Con una dotazione finanziaria complessiva di 2,4 milioni di euro, vengono destinati sostegni agli esercizi delle antiche botteghe e delle attività storiche. Previste inoltre attività di formazione rivolte ai giovani aspiranti artigiani che intendono investire il proprio futuro su questo settore. “Voglio ringraziare – ha concluso Orneli – la consigliera Marta Leonori, prima firmataria della legge, e tutto il Consiglio Regionale per il lavoro svolto che ci ha portati ad approvare un provvedimento importantissimo per il rilancio dell’economia della nostra regione”.

“Sono felice perché la legge completa le riforme già attuate dalla Regione, quella sull’artigianato nel 2015 e quella sul commercio nel 2019 – ha commentato a Roma Today la consigliera Marta Leonori, prima firmataria della legge – Soprattutto in un momento storico che vede nella crisi delle attività il rischio di perdere parte integrante della nostra storia e delle nostre città. Dobbiamo supportare quotidianamente chi tiene aperte queste attività e sostenere sia i comuni che le attività per scongiurarne la chiusura e garantirne lo sviluppo”. 

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