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Lazio zona rossa da lunedì: possibile la chiusura delle scuole. Oggi la decisione

Nel Lazio "il valore RT è a 1.3, la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25". D'Amato: "Spero che si tenga conto di tutti i parametri e non solo dell'Rt, poi come sempre ci rimettiamo alle valutazioni"

Il Lazio va verso la zona rossa. Una decisione figlia dell'andamento dei contagi da coronavirus delle ultime settimane possibile anche secondo l'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato che, a margine di una conferenza stampa e alla vigilia del doppio passaggio di Rome e del Lazio da fascia gialla a rossa, ha spiegato: "È probabile che la regione diventi zona rossa perché abbiamo un Rt a 1,31, ed essendo superiore ad 1,25 diventa una sorta di dato automatico".

"È pur vero che la pressione sugli ospedali non ha raggiunto le soglie che conoscono altre regioni - ha aggiunto - Noi siamo molto al di sotto della soglia di allerta e anche il tasso di incidenza è lontano dai 250 casi per 100mila abitanti. Però sono valutazioni della cabina di regia nazionale e noi ci rimettiamo alle loro decisioni. In linea di massima l'Rt ci colloca in una condizione di ulteriori restrizioni, molto probabilmente in zona rossa".

E proprio il parametro dell'indice Rt è quello che fa discutere: "Spero che si tenga conto di tutti i parametri e non solo dell'Rt, poi come sempre ci rimettiamo alle valutazioni che farà il ministero della Salute e l'Istituto superiore di Sanità. Probabilmente varrà la pena riflettere anche sul valore Rt che forse dovrà essere un po' aggiornato. Non può essere l'unico indicatore su cui si determina una scelta di questo tipo". Un punto di vista condiviso anche dal Professor Antonello Maruotti Ordinario di Statistica dell'Università Lumsa.

E lo scenario da zona rossa che significherebbe un altro colpo duro per gli imprenditori - soprattutto i bar e i ristoranti -, ma anche la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, con l'attivazione della didattica a distanza (qui il dettaglio sulle scuole). 

L'ufficialità arriverà oggi, anche se gli esperti non scartano la possibilità che possa portare il Lazio in una zona arancione rinforzata. Sempre nelle prossime ore uscirà anche il testo del nuovo Dpcm firmato da Mario Draghi. E' attesa anche una risposta per quanto riguarda Pasqua che, probabilmente, sarà come Natale: chiusure e zona rossa in tutta Italia dal 3 al 5 aprile.

+++ Alle 15:45 l'ufficialità di Nicola Zingaretti: Lazio in zona rossa +++

I dati: la situazione del Covid a Roma e nel Lazio

Insomma, quella frase subordinata che parla dell'incidenza e della situazione negli ospedali lascia - secondo la Regione Lazio - ancora una porta aperta almeno verso l'arancione. Ieri, per il terzo giorno consecutivo, è stata registrata una impennata dei casi Covid a Roma e nel Lazio. 

Nella Capitale i nuovi positivi erano 841, contro i 751 di mercoledì ed i 688 di martedì. Nel Lazio 1800, il doppio di quelli della settimana scorsa. Oltre all'indice di trasmissione del virus Rt, che sette giorni fa segnava 0.98, e ora appunto è a 1.3, ci sono però altri parametri da considerare. 

Per quanto riguarda il tasso di incidenza, nel periodo compreso tra il primo marzo e il 7 marzo - quello che verrà preso in esame nel monitoraggio settimanale a cura dell'Istituto Superiore di Sanità - il tasso di incidenza dovrebbe essere tra il 170 e 185 casi ogni 100000 abitanti (è una proiezione, oggi il dato ufficiale).

Mentre per quanto riguarda i pazienti ricoverati in terapia intensiva il discorso da fare è un altro: sono aumentati di oltre 50 unità negli ultimi dieci giorni (erano 213 e mercoledì erano 267), ma ieri sono tornati a diminuiti di nuovo. Il tasso di occupazione è salito al 28%, con la soglia critica che è stata fissata dal governo al 30 per cento.

Non è ancora emergenza, quindi, ma i contagi sono in aumento. Secondo i dati Agenas, infatti, il Lazio l'11 marzo (quindi fuori dall'arco temporale del monitoraggio Iss analizzato in queste ore) sarebbe oltre quella soglia: al 32%.

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"Casi in aumento, situazione peggiorata"

Che la situazione sia comunque in "netto peggioramento" lo segnala anche l'Unità di Crisi della Regiona Lazio: "I dati del contagio sono in aumento e raggiungono i livelli di due mesi fa, con un trend di crescita rispetto alle due settimane precedenti. Lo scenario è previsto in netto peggioramento, bisogna mantenere altissimo il livello di guardia. Non è possibile concedersi nessuna distrazione, il virus con le sue varianti sta riprendendo vigore, la priorità è quella di interrompere ora la catena di trasmissione".  

Oggi la decisione

Oggi Mario Draghi illustrerà il nuovo Dpcm. Le novità più rilevanti della bozza del decreto che sta circolando in queste ore sono due: il criterio dei 250 contagi a settimana ogni centomila abitanti che porterà automaticamente in zona rossa le regioni che dovessero superare il parametro (e che già oggi è fuori controllo in tutta Italia: Lombardia, Marche e provincia di Trento sarebbero già oltre 300); il divieto di visitare parenti e amici anche nel limite di due persone alla volta con i minori di 14 anni, ovvero la deroga che caratterizzava il decreto Natale del governo Conte.

La modifica è stata suggerita nei giorni scorsi dal Comitato Tecnico Scientifico ed è stata successivamente recepita dal governo su pressione dell'ala "rigorista" dell'esecutivo. Ancora in discussione la super zona rossa in tutta Italia a Pasqua e a Pasquetta: il governo è ancora incerto sul momento in cui dovrà partire la stretta, ovvero se dal venerdì santo o dal sabato, mentre l'alternanza tra zone dovrebbe comunque finire lunedì 5 aprile. 

Le regole in zona arancione scuro

Nei prossimi giorni ci sarà un altro aspetto da tenere in considerazione: le regole. Il Lazio oscilla tra il rosso e l'arancione rafforzato. A differenza della zona arancione stanard, regolamentata dal Dpcm, le zone arancione "scuro" non figurano nei decreti e quindi sarà la Regione a decidere.

Sul fronte scolastico, per esempio, si passa dalla didattica a distanza solo per le superiori e le medie alla quasi totale sospensione dei servizi educativi in presenza. Per quanto riguarda bar e ristoranti le regole in zona arancione rafforzata sono praticamente identiche a quelle della classica zona arancione: vietato consumare cibi e bevande nei ristoranti e nei bar né nelle loro adiacenze, consentiti solamente l'asporto e il domicilio

Contrariamente a quanto avviene nella zona arancione, nelle aree di colore arancione scuro gli spostamenti sono vietati anche all'interno del proprio comune. Restano possibili i movimenti per lavoro, necessità, salute e rientro al domicilio o alla residenza. Altra differenza rispetto alla classica zona arancione è anche il divieto di andare a trovare parenti e amici nelle abitazioni private: in alcune regioni, come in Lombardia, per esempio è stato vietato andare in abitazioni diverse da quella principale. In questo caso sarebbe vietato lo spostamento nelle seconde case. In più si prevede lo smart working, dove possibile.

Le regole in zona rossa

Il Lazio, però, come detto può davvero finire in zona rossa. Con la fascia più rigida, nessun ristorante e niente bar: è consentito solo l'asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni. Chiuse tutte le attività commerciali, esclusi i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L'accesso sarà limitato a un solo componente per famiglia. Aperti anche i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.

In zona rossa sono sospese tutte le attività didattiche in scuole e università, che si svolgono esclusivamente in Dad. Resta la possibilità di effettuare alcune attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per alunne e alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. I singoli atenei, in ogni caso, possono individuare attività didattiche o curriculari che potranno svolgersi in presenza. 

Passeggiate permesse vicino a casa con la mascherina e attività sportiva da soli e vicino casa, con l'autocertificazione necessaria per gli unici spostamenti consentiti: motivi di lavoro, salute o necessità o per tornare alla propria residenza o domicilio. Saranno poi sospese l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati all'aperto e al chiuso.

Sono vietati tutti gli spostamenti anche all'interno del proprio comune salvo per motivi di lavoro, necessità o urgenza e per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione. Chi dovrà uscire per motivi di necessità, per la Messa, o per fare attività motoria dovrà sempre portare con sé l'autocertificazione. Sarà consentito anche raggiungere le seconde case, purché all'interno della propria Regione, ma sempre con l'autocertificazione. ll modulo potrà essere prestampato o fornito dalle forze di polizia statali e alle polizie locali. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

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