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Coronavirus Roma, Lazio più giallo che arancione: attesa l'ufficialità. Pronte nuove regole fino a Pasqua

L'assessore alla sanità laziale Alessio D'Amato: "Stimiamo il valore RT sotto 1, ma resta altissimo il livello di attenzione"

Roma e il Lazio, a meno di clamorose sorprese dell'ultima ora, dovrebbero rimanere in fascia gialla. Entro sabato è attesa l'ufficialità che darà nuovo ossigeno soprattutto a bar e ristoranti che, evitando ancora la mannaia della fascia arancione, avranno la possibilità di ospitare clienti nei locali fino alle 18.

Nel frattempo è atteso, a livello nazionale, il nuovo Dpcm. Il primo dell'era Mario Draghi. La bozza del nuovo decreto che scadrà il 6 aprile, includendo così anche i giorni di Pasqua, sarà inviata oggi alle Regioni. Al momento le limitazioni agli spostamenti tra regioni, appunto, restano fissate al 27 marzo ma è molto probabile una proroga. Sport solo all'aperto, piscine e palestre chiuse. 

L'indice Rt e la situazione negli ospedali nel Lazio

La stima del valore Rt è sotto 1, ma resta "altissimo il livello di attenzione". I dati della Regione Lazio sono da zona gialla anche se, negli ultimi tre bollettini, sono stati superati nuovamente i mille contagi in tutto il territorio laziale. 

I dati nella Capitale, invece, sono in discesa. Secondo i dati della mappa del Dipartimento Epidemiologico regionale su Salute Lazio, prendendo in considerazione i per tassi di incidenza cumulativa, le aree più a rischio - in proporzione al numero di abitanti - sono Ponte Galeria, Boccea, Magliana, Comale, Prima Porta, Borghesiana, Torre Angela e Centocelle, mentre più sotto controllo sono le zona di Trastevere, Esquilino, Villa Ada, Celio, Cecchignola e Appia Antica.

Ma c'è di più. A far pensare ad una riconferma in zona gialla, è anche la situazione nei plessi ospedalieri del Lazio. Al momento, stando ai rilevamenti di Agenas, la soglia limite per l'occupazione dei posti nelle terapie intensive non è stata superata. Le decisione dipenderanno dal consueto monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità previsto per oggi. Il passaggio di colore, forse, si potrà ancora evitare a stretto giro, ma l'incognita delle varianti racconta anche indici di trasmissibilità elevati negli ultimi giorni.

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Le varianti a Roma e le zone rosse nel Lazio

Il livello di allerta è alto anche perché, se solamente 10 giorni fa nel Lazio era presente la variante inglese - solo quella - nel 18% dei casi. Ad oggi lo scenario appare mutato. Tra quella inglese e quella brasiliana (segnalata in un istituto), a Roma negli ultimi giorni sono stati chiuse temporaneamente scuola al Villaggio Prenestino, Malafede, Acilia, quartiere Africano e Fiumicino. Nell'istituto comprensivo Sinopoli Ferrini, nel quartiere Salario, invece sono stati segnalati i primi casi di variante brasiliana appunto, con link dall'Umbria. 

Non solo. Il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, ascoltate le Asl di competenza, nell'ultima settimana ha firmato ordinanze per decretare la zona rossa - la più rigida - in 4 comuni del Lazio. Dopo Roccagorga, Carpineto Romano e Colleferro, il Lazio dal 23 febbraio ha infatti dichiarato la sua quarta zona rossa anche per il piccolo comune di Torrice, in provincia di Frosinone. E che la misura sia stata dettata dalla preoccupazione per le varianti Covid, lo ha spiegato l'assessore alla Salute della Regione D'Amato, perché ora "si affacciano sempre di più nel Lazio". 

Le misure del nuovo decreto: a Pasqua famiglie divise come a Natale 

Il responso sull'assegnazione dei colori e delle aree di rischio alle regioni, questa settimana, arriverà entro sabato 27 febbraio, con l'applicazione delle stesse da lunedì 1 marzo. A livello nazionale, in vista di nuove eventuali misure e regole, il Comitato tecnico scientifico ha già interloquito con il premier Mario Draghi e i ministri per fare il punto sull'emergenza, ed il nuovo Dpcm potrebbe portare a chiusure e limitazioni fino al prossimo 6 aprile, con una Pasqua blindata. 

La bozza del nuovo Dpcm sarà consegnata oggi ai governatori delle regioni. Il nuovo Dpcm, a differenza di quello che hanno auspicato alcuni partiti della maggioranza, però non conterrà provvedimenti di riapertura, anche se resta piccolo spiraglio per la cultura.

  • stop agli spostamenti tra regioni: il divieto è valido fino al 27 marzo ma potrebbe essere prorogato con un nuovo decreto; rimane consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. 
     
  • seconde case: sarà consentito anche nelle zone rosse ma il permesso sarà valido solo per il nucleo familiare; le ordinanze regionali possono derogare a questo permesso in caso di necessità;
     
  • palestre e piscine chiuse: consentita invece l'attività motoria individuale all'aperto;
     
  • cinema e teatri chiusi fino ad aprile: si lavora a un protocollo per la riapertura con regole molto rigide;
     
  • ristoranti chiusi a cena; in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l'asporto. A domicilio è consentito ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancioni e rosse;
     
  • scuole: nelle zone arancioni e gialle è confermata la didattica in presenza tra il 50 e il 75 % per gli alunni delle scuole superiori. Solo Dad invece nelle zone rosse, mentre andranno sempre in aula i bambini dalla scuola dell'infanzia fino alla prima media.
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