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A Natale rischio zona gialla

Lazio, Natale in zona gialla? Rischio cambio di 'colore' durante le feste. Zingaretti: "Ecco come possiamo evitarlo"

Il Lazio, insieme alla Lombardia e al Veneto: le tre regioni vicine alle soglie di terapie intensive e ricoveri

Roma e il Lazio rischiano di passare il Natale in zona gialla. Come la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia, infatti, anche il Lazio ha visto cresce il numero di pazienti positivi al Covid nei reparti ordinati e nelle terapie intensive degli ospedali. I tre indicatori che portano una regione in zona gialla, sono l'incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei reparti ordinari dell'area medica negli ospedali sopra il 15% e il tasso di occupazione delle terapie intensive al di sopra del 10%.

Secondo i dati Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il Lazio è al 10% di occupazione delle terapie intensive e all'11% dell'area medica. Lo scenario, vista l'apparente stabilizzazione dei contagi dell'ultima settimana, sembra meno grave del previsto ma c'è sempre l'incognita Omicron. L'assessore alla sanità laziale Alessio D'Amato ha detto che il Lazio rischia così come anche altre regioni, visto che "l'incidenza è calcolata sulla media nazionale". La guardia resta alta. 

"Dobbiamo correre velocemente con la somministrazione delle terze dosi", ha detto l'Assessore che ieri ha tagliato virtualmente il nastro al via alle prenotazioni delle dosi booster per i pazienti over 18 anni a 150 giorni giorni dall'ultima somministrazione. Oltre i vaccini, il Lazio come si impegnerà ad evitare un Natale in zona gialla?

A tracciare la linea è il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ospite a 'The Breakfast Club' su Radio Capital: "A Natale manca ancora un mese circa, credo che con comportamenti corretti e la vaccinazione la zona gialla si possa evitare. Dobbiamo ancora combattere, non abbassiamo la guardia anche per questo. Combattere significa correre con la terza dose e soprattutto nei luoghi affollati e nelle vie del commercio e sicuramente al chiuso indossare la mascherina", ha detto in riferimento all'imminente ordinanza di Roberto Gualtieri sulle mascherine all'aperto a Roma.

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"Siamo stati la regione che nella precedente ondata ha avuto meno giorni in zona gialla. Non bisogna aver paura, ma dobbiamo lavorare per poterlo evitare. Non dobbiamo mai dimenticarci che i dati non sono figli del caso o del destino, ma sono strettamente collegati ai comportamenti individuali di tutti. Bisogna prima di tutto vaccinarsi, e poi rispetto all'inverno e al fatto che ci si frequenta di più per il Natale bisogna stare più attenti: se c'è più responsabilità c'è più sicurezza", ha aggiunto sottolineando che il Lazio sta aumentando i posti letto in terapia intensiva: "Siamo già in una fase di preallerta e quindi di predisposizione. La cosa molto indicativa è che l'incidenza dei ricoveri in terapia intensiva tra i vaccinati è del 90% in meno rispetto a quella dei non vaccinati, e che i ricoverati in terapia intensiva questa volta sono il 70% in meno rispetto ai 355 dello stesso periodo dell'anno scorso. È l'ennesima conferma che il vaccino è lo scudo contro il Covid, e lo è anche questa volta".

E alla domanda se è vero che alcune Regioni stanno aumentando i posti letto in terapia intensiva per evitare di cambiare 'colore', Zingaretti spiega: "Siamo ancora nella fase in cui bisogna tenere sotto controllo i contagi perché manca del tempo. Alcuni giorni fa ho scritto a tutti i prefetti e i sindaci del Lazio ricordando loro che hanno la possibilità tramite le ordinanze di consigliare o imporre la mascherina all'aperto nei luoghi dello shopping. Se questo avvenisse in tutti i comuni, o comunque in quelli più popolosi, sono convinto che avrebbe un effetto benefico sui contagi. Sono tutte misure che hanno come obiettivo, controllando la curva, di evitare uno spostamento di zona".

Quindi l'attacco ai No Vax: "Tra loro c'è di tutto: ci sono delle persone che vanno convinte, delle persone che hanno paura, delle persone ideologicamente contro e secondo me ci sono anche alcune persone da tso, che non ragionano. Purtroppo quello che li unisce è l'egoismo, perché alla fine sono dei privilegiati che possono non vaccinarsi perché lo abbiamo fatto noi e in maniera irresponsabile attentano alla vita, al lavoro, alle imprese e all'economia", ha detto il Governatore del Lazio: "Sappiamo tutti che vaccinarsi evita di intasare gli ospedali ma loro non lo fanno, commettendo innanzitutto un atto di egoismo perché noi abbiamo per un altro anno la sanità italiana condizionata dal Covid e questo ha delle ricadute drammatiche sulla presa in carico delle altre patologie. Se avessimo avuto la possibilità di avere un monte vaccinati molto più alto anche l'habitat naturale in cui il virus circola sarebbe stato molto più ristretto. Hanno una responsabilità drammatica nei confronti di tutti noi e di tutta la nostra comunità".

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