Come procede la pandemia nel Lazio? Ecco l'ultimo report dell'ISS
L'Iss: "Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello molto impegnativo"
Il Lazio è tra le undici regioni e province autonome che hanno una classificazione di rischio moderato. E' quanto si legge nell'ultimo report dell'Iss pubblicato oggi. Nel monitoraggio dei dati relativi alla settimana 19-25 aprile si "osserva un miglioramento generale del rischio".
Si conferma anche una "lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello molto impegnativo", spiegano l'Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute. "È fondamentale - si ricorda - che la popolazione continui a rispettare tutte le misure raccomandate di protezione individuale e distanziamento in tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo per ridurre il rischio di contagio".
E ancora: "Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi".
Tutte le regole in zona gialla
Nel report inoltre si legge che nel periodo compreso" tra il 7 e il 20 aprile l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,80- 0,91), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (quando era a 0,82 ndr), però sotto l'uno anche nel limite superiore". In linea con i dati del Lazio, resi noti ieri dall'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato: "L'indice Rt è a 0.85. Sono in diminuzione i valori di occupazione dei posti letto di terapia intensiva e di area medica, quest'ultima rientra sotto la soglia di allerta. L'incidenza è a 139 per 100 mila abitanti. Bisogna comunque mantenere alto il livello di attenzione".
Secondo il report dell'Iss, inoltre, si evince come "per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana (dal 19 al 25 aprile, ndr) hanno contratto l'infezione nella prima decade di aprile".