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Lazio tra zona rossa e zona arancione, cala l'indice Rt: ecco quando può cambiare la fascia

D'Amato: "Non abbiamo ancora una situazione critica per quanto riguarda i tassi di occupazione dei posti letto e delle terapie intensive, però i numeri sono in lieve aumento"

Il Lazio quando tornerà in zona arancione? IL traguardo, seppur qualche dato - come l'Rt - è in miglioramento, è ancora lontano. La zona rossa contornerà Roma ed il resto della regione ancora per un po', almeno fino al al 29 marzo, poi si vedrà. Tutto dipenderà dal report dell'Istituto Superiore di Sanità del 26 marzo. Quella sarà la data per il responso. 

Se i paramenti torneranno sotto la soglia dall'allerta, allora il Lazio avrà una finestra di zona arancione prima di Pasqua, già perché nei giorni del 3, 4 e 5 aprile tutta l'Italia sarà rossa. La speranza arriva dall'indice Rt in calo e dall'incidenza settimanale, che si è abbassata. Non tutti i dati, però, al momento sono positivi. 

Rt in calo, ma aumenta pressione sugli ospedali

"Nel Lazio siamo in una fase di ascesa, non abbiamo ancora una situazione critica per quanto riguarda i tassi di occupazione dei posti letto e delle terapie intensive, però i numeri sono in lieve aumento. Anche se vediamo un leggero calo dell'ultima rilevazione dell'Rt rispetto alla settimana precedente", ha spiegato l'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato che anche oggi ha sottolineato: "La stima dell'Rt, come ci aspettavamo secondo i dati, è in calo a 1.09".

Secondo i dati Agenas, però, la pressione sugli ospedali aumenta. La soglia dei pazienti gravi è stata superata: il 37% attuale contro il 30% di criticità imposto dal Ministero della Salute. Gli altri reparti sono pieni al 41%, comunque oltre la soglia. Se tutti i dati sorrideranno, il Lazio potrebbe tornare in zona arancione prima del week-end di Pasqua e della Pasquetta. Cosa potrebbe cambiare prima di tornare in zona rossa?

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Gli spostamenti sarebbero consentiti

In zona arancione, invece, ci si può spostare liberamente nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Ma è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, anche raggiungere le seconde case, dentro e fuori regione solo, però, comprovando di averne effettivamente titolo, in data anteriore all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021: sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data, compresi gli affitti brevi.  

Riaprirebbero i negozi, chiusi bar e ristoranti

I negozi, in zona arancione, riaprirebbero. Chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie, nelle giornate festive e prefestive. Rimarrebbero chiusi al pubblico, anche a pranzo, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e simili. Ma resterebbero aperti per l'asporto.  

Il 3, 4 e 5 aprile in zona rossa

Il 3, 4 e 5 aprile si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse, come successo per Natale. Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. In questi tre giorni sarà consentito, per una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione di amici o parenti della stessa regione, tra le ore 5 e le 22, a un massimo di due persone. Chi si sposta potrà comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti.

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