Lazio tra zona rossa e zona arancione, D'Amato: "Cauto ottimismo". Domani l'Iss decide
Alessio D'Amato, in base ai dati epidemiologici Covid-19 nella Regione oggi in fascia rossa, prova a vedere una luce (temporanea) in fondo al tunnel
Nel Lazio l'indice Rt è in lieve calo, intorno al valore uno e così l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato esprime "cauto ottimismo" in merito ad un passaggio di Roma e del resto della regione in zona arancione, lasciando - almeno per qualche giorno - la fascia rossa, la più rigida. Con l'Italia in zona rossa dal 3 al 5 aprile, Pasqua sarà blindata per tutti, ma da lunedì 29 marzo si annunciano altri cambi di colore.
La decisione ufficiale arriverà, come sempre, domani venerdì 26 marzo, con le analisi e le valutazioni di Cabina di regia e Comitato tecnico scientifico sui dati aggiornati, sulle quali Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute baseranno il report settimanale e il ministro Roberto Speranza, quindi, le ordinanze per assegnare alle regioni le fasce di rischio e gli eventuali cambi colori.
L'indice Rt nel Lazio
Si guarda ai dati con "cauto ottimismo", secondo le fonti della Regione, quindi nel Lazio. Roma e le altre città hanno dati zona arancione, con l'Rt leggermente superiore a 1 (tra 0.98 e 1.03 la stima) e l'incidenza poco sopra ai 200 casi ogni 100.000 abitanti. Dunque, dopo le due settimane previste dalla legge potrebbe lasciare la zona rossa prima di Pasqua.
In soli 7 giorni si è passato da 1.3 ad un dato tra 0.98 e 1.03 la stima, con la proiezione che porterebbe l'intera area anche sotto l'uno, addirittura a 0.95 secondo il presidente dell'ordine dei medici Antonio Magi che però sconsiglia il passaggio di fascia. Se il trend si dovesse mantenere lo stesso fino al nuovo monitoraggio dell'Iss del prossimo 26 marzo, il Lazio potrebbe passare in zona arancione già da lunedì 29
Le notizie sul Coronavirus a Roma
La pressione sugli ospedali resta alta
Purtroppo, però, non tutti i dati sono positivi. La percentuale nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni continua a salire e nel Lazio - secondo i dati dati dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) aggiornati al 24 marzo - ha raggiunto il 39%, ben oltre la soglia critica fissata al 30% dal ministero della Salute.
D'altronde, nell'ultima settimana, si è passati da 296 pazienti gravi a 350: 54 in più. Un dato così alto non si registrava dal 6 dicembre scorso. E' invece al 32%, anche in questo caso oltre la soglia dettata dal Ministero, la situazione negli altri reparti.
Pasqua in zona rossa
Qualunque sarà la scelta dell'Iss e del Ministero della Salute, che sia zona arancione o zona rossa, ricordiamo che sarà comunque dal 29 marzo al 2 aprile, per Pasqua, infatti, cambierà ancora tutto. Il 3, 4 e 5 aprile si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse, come successo per Natale.
Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. In questi tre giorni sarà consentito, per una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione di amici o parenti della stessa regione, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone. Chi si sposta potrà comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti.
Zona arancione: come cambiano le regole
In zona arancione ci si potrebbe nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Gli spostamenti verso altri Comuni, infatti, sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Ma è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, anche raggiungere le seconde case, dentro e fuori regione solo, però, comprovando di averne effettivamente titolo, in data anteriore all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021: sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data, compresi gli affitti brevi.
Riaprirebbero i negozi, chiusi bar e ristoranti
I negozi, in zona arancione, riaprirebbero. Chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie, nelle giornate festive e prefestive. Rimarrebbero chiusi al pubblico, anche a pranzo, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e simili. Ma resterebbero aperti per l'asporto.