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Roma e Lazio in zona arancione? Il punto sui contagi e sulle terapie intensive

Il Lazio ha il valore Rt più basso d'Italia (0.64) ma il numero di pazienti ricoverati negli ospedali resta alto

L'indice Rt, che indica quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo, a Roma e nel Lazio è in calo. Il numero di pazienti, gravi e non, ricoverati negli ospedali per coronavirus, no. Ecco perché la possibilità che la regione possa entrare in zona arancione non è esclusa. Anzi. Questa settimana sarà fondamentale per capire se ci sarà il cambio di colore il prossimo 31 gennaio, oppure no.

I dati nel Lazio

La classificazione complessiva del rischio, per il Lazio, era 'alta', ma l'assessore alla sanità Alessio D'Amato prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: "Il Lazio ha il valore Rt più basso d'Italia, è un segnale incoraggiante che potrebbe indicare una inversione di tendenza". La curva dei nuovi contagi è leggermente scesa, ma negli ultimi sei giorni si sono contati oltre 40mila nuovi positivi, solo a Roma. 

Nella settimana tra il 12 e il 18 gennaio la regione Lazio ha registrato un incremento percentuale dei casi totali di contagio da SARS-CoV-2 del 13%. Ad oggi, il numero di nuove infezioni resta alto, con una incidenza di 1.460 casi per 100 mila abitanti. "Al momento non possiamo escludere l'eventualità di cambio colore, le prossime settimane saranno decisive", ha precisato nei giorni scorsi D'Amato che è dell'opinione che, almeno fino a febbraio, lo stato di emergenza, durerà.

La pressione sugli ospedali

Per arrivare al cambio di colore bisogna tener conto dell'incidenza che dovrà superare oltre i 1500 contagi ogni 100mila abitanti. Per passare dalla zona gialla alla zona arancione, tuttavia, c'è un dato da tenere maggiormente sotto controllo, quello che arriva dalla pressione sugli ospedali: la soglia da non superare per i ricoveri è quella del 30%, per le terapie intensive si passa in arancione con il 20%.

Al momento, nel Lazio il numero di malati gravi supera la soglia posizionandosi, secondo i dati Agenas, al 22% con 207 pazienti in terapia intensiva. I ricoveri ordinari, invece, sono al 31%, ossia con 2019 malati in cura. In sostanza, se l'incidenza e l'indice Rt rientrano pienamente nei parametri, dagli ospedali non arrivano buone notizie. 

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Cosa cambia in zona arancione

Con l'ultimo decreto del governo è stato stabilito di estendere questa misura. L'uso della mascherina è stato 'rinforzato' in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l'estensione dell’obbligo di green pass rafforzato - per vaccinati o guariti - alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell'obbligo di green pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super green pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. 

Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla, le cose cambiano in zona arancione dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Ok invece agli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

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