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Lunedì, 4 Dicembre 2023
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Le ruspe tornano in azione nell'oasi del lago ex Snia

Da mercoledì nella zona ancora di proprietà della società Ponente 1978 sono in atto sbancamenti ed eradicazione della vegetazione. Ma l'area è sottoposta a vincolo paesaggistico

Tornano in azione le ruspe nell’oasi naturale del lago Bullicante ex Snia. Da mercoledì nell’area ancora di proprietà della società Ponente 1978 - e attualmente ancora esclusa dal perimetro già tutelato dall’istituzione di Monumento Ambientale - gli operai sono tornati a manovrare i mezzi per sradicare la vegetazione, suscitando la dura reazione del Forum Parco Energie, l’ente che racchiude comitati e associazioni che da anni si battono per preservare un’area ricchissima di biodiversità, uno dei pochissimi casi di rinaturazione spontanea in Europa. E per fare chiarezza su quanto sta accadendo, e accertare se l’intervento sia legittimo, sul posto sono arrivati anche i carabinieri forestali. L’obiettivo è capire se sia stata fatta necessaria richiesta alla Sovrintendenza Speciale per accendere le ruspe, così come richiede l’iter trattandosi di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Gli accertamenti dei carabinieri forestali

I forestali hanno effettuato un sopralluogo sia mercoledì sia giovedì, avviando gli accertamenti. Nel frattempo il V municipio, tramite l'assessore al verde Edoardo Annucci, ha chiesto agli agenti della polizia locale del gruppo Prenestino di rimanere a disposizione dei militari per ogni necessità, e la consigliera regionale Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti (tra le principali promotrici dell’istituzione del Monumento Naturale) ha chiesto che le ruspe vengano fermate sino a quando non sarà confermata l’esistenza dell’autorizzazione.

“Gà in passato tali attività, come accertato da Ispra, gli sbancamenti hanno portato al’eliminazione di habitat di interesse comunitario - inseriti nella Direttiva Habitat sulla salvaguardia della biodiversità - con conseguenze rilevanti dal punto di vista ambientale - fa notare Bonafoni - È bene, alla luce degli ultimi fatti, che gli organi competenti intervengano per interrompere le attività in attesa di accertamenti, così come sollecitato nelle scorse ore dal Forum territoriale e dalle associazioni locali. Il quadrante in cui si sta intervenendo è già oggetto di tutele ambientali e paesaggistiche, conseguentemente è sempre necessario far prevalere questi vincoli per evirare nuovi episodi a danno del contesto naturale e della città”.

Zingaretti se ne va e affonda il sogno del Lago ex Snia

Diffidata la Regione Lazio: "Ostruzionismo immotivato"

Il Forum Parco delle Energie dal canto suo ha annunciato di avere intenzione di inviare formale diffida alla Regione Lazio per chiedere di sbloccare il procedimento di ampliamento del perimetro del Monumento naturale del lago dell'ex Snia, e di avere già depositato una nuova relazione tecnica con le evidenze scientifiche a sostegno dell'ampliamento: "Anche questa volta la proprietà ha messo in moto le ruspe per distruggere la vegetazione, per eliminare secondo lui i requisiti oggetto del procedimento per l'allargamento del Monumento Naturale istituito presso la Regione Lazio - tuonano gli attivisti, che giovedì mattina hanno provato a effettuare un sopralluogo - Una devastazione già subita a maggio 2021, sulla quale c’è un’indagine in corso del Ministero dell’Ambiente e una relazione dell'Ispra h valutato gli elementi per procedere all’accusa per danno ambientale, ma la proprietà ha sempre negato l’accesso per il sopralluogo di accertamento".

“Dopo la positiva conclusione della fase istruttoria, con la pubblicazione del decreto sul Burl, l'iter è stato rallentato da un ostruzionismo immotivato da parte degli uffici della Regione Lazio - proseguono dal Forum - Prima la decisione di accettare le osservazioni contrarie del costruttore Pulcini, ancorché fuori termine di legge, poi la scelta di omettere il parere positivo all'ampliamento espresso dall’Ispra. La Regione non ha più nemmeno convocato il tavolo tecnico-politico di concertazione avviato con il Forum per portare a compimento il Decreto come era stato assicurato a metà novembre. Diffidiamo la Regione per il suo inaccettabile comportamento amministrativo e per l'ambiguità politica, intimando la chiusura positiva del procedimento”.

Manca la firma per ampliare l'area compresa nel Monumento Naturale

La questione, come detto, si trascina ormai da decenni, e la battaglia per proteggere il lago ex Snia dalla cementificazione sembrava essere arrivata a una volta nel 2020, con l’istituzione del Monumento Naturale sotto il controllo di Roma Natura. Dai confini dell'area protetta resta però ancora fuori la porzione dell'area, circa il 40% della superficie totale, che è ancora privata e di proprietà della Società Ponente 1978, quella su cui sorgono i manufatti ormai in rovina dell'ex fabbrica.

Nel maggio del 2021 Zingaretti, incalzato dal Forum, aveva annunciato che la Regione aveva dato il via libera all'ampliamento del perimetro del monumento, ma a oggi nessun atto è stato ancora firmato. E il timore dei comitati è che le dimissioni del presidente della Regione abbiano contribuito a rallentare, e rischino di fermare, l'iter a un passo dal raggiungimento dell'obiettivo finale. Nel frattempo è stata aperta un'indagine per danni ambientali dopo a un primo intervento delle ruspe, avvenuto nel 2021, che aveva portato alla distruzione di parte della vegetazione.

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